Il grande vecchio
- Editore:
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
- Collana:
- Futuropassato
- Data di Pubblicazione:
- 30 settembre 2009
- EAN:
9788817035767
- ISBN:
8817035769
- Pagine:
- 406
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Storia d'Italia
Descrizione Il grande vecchio
C'è una lunga stagione della storia italiana in cui forze sotterranee e occulte si sono di volta in volta incrociate, sommate o scontrate con le forze visibili della politica, dell'economia, della società in una guerra segreta tra l'Occidente e il blocco comunista. Una guerra a bassa intensità, non ortodossa, non convenzionale, che però ha provocato tantissime vittime e ha inquinato per sempre la vita della nostra Repubblica. Oggi questa guerra è finita, ma la verità resta indicibile. E i processi - piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, Gladio, P2 - si chiudono e si riaprono, senza quasi mai poter accertare in via definitiva i colpevoli. Due generazioni di magistrati si sono spesi a cercare la verità. Sono sempre stati fermati poco prima di svelarla. Eppure, le loro inchieste e le loro sentenze hanno dimostrato che, senza l'intervento dei servizi e le coperture internazionali, non una delle stragi italiane sarebbe stata commessa e, se commessa, non sarebbe potuta rimanere impunita. E che solo guardandole tutte insieme se ne può capire il senso. Perché il Grande Vecchio altro non è che un sistema di poteri. Nel quadro della guerra fredda e della sovranità limitata dell'Italia, alla legalità ufficiale si è sostituita una "legalità" sotterranea con regole inconfessabili che, al di là degli obiettivi iniziali, è cresciuta a dismisura: l'eversione di Stato ha nutrito la corruzione politica e si è saldata con la criminalità organizzata.
Recensioni degli utenti
fatelo leggere a scuola!-21 ottobre 2010
la domanda che chiunque si pone leggendo questo libro e: sarà mai vero tutto questo? purtroppo si! Ci si rende conto di come il machiavellico principio de " il fine giustifica il mezzo" è stato portato fino alle estreme conseguenze in un periodo, quello della prima repubblica, di guerra combattuta ma mai dichiarata. In nome dello spauracchio del comunismo si è giustificata la strategia della tensione : "destabilizzare per stabilizzare" ( incolpare la sinistra più radicale di stragi e attentati, "coprire" i veri responsabili, per giustificare l'autoritarismo, ed evitare così che l'italia passasse dall'altra parte ). Oggi FORSE l'italia si è lasciata alle spalle tutto questo, dico FORSE! Gli storici, se tra qualche anno verranno aperti gli archivi del viminale e della difesa, scriveranno l'ultima parola, e giudicheranno se tutto questo sia stato necessario o no.