Giuseppe Codacci-Pisanelli. Testimonianze e attualità
- Editore:
Giuffrè
- Collana:
- Università del Salento
- Data di Pubblicazione:
- dicembre 2019
- EAN:
9788828817109
- ISBN:
8828817100
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Filosofia sociale e politica, Leader politici e leadership
Descrizione Giuseppe Codacci-Pisanelli. Testimonianze e attualità
Le testimonianze e le relazioni presenti nel volume sono di grande pregio, ma sono ovviamente segmenti della figura e dell'opera di Giuseppe Codacci-Pisanelli, che nella sua vita ha operato sempre in silenzio. E la storia, purtroppo, conosce coloro che fanno apparire nel sociale le loro opere. E' questo un volume interessante che fa conoscere un giurista e un politico poco noto ma di grande valore. Come giurista ha portato, insieme a suo padre Alfredo, la legiferazione d'urgenza nel diritto italiano; legiferazione questa che prima aveva trovato spazio nel diritto inglese e in quello francese. E' stato espressione della Scuola italiana di diritto pubblico, che avviata in Italia da Vittorio Emanuele Orlando, rafforzata da Santi Romano, ha trovato in Giuseppe Codacci - Pisanelli uno dei suoi momenti migliori. Come politico ha assistito, insieme al console generale Gugliemo Arnò, ai processi di Dachau e Norimberga come osservatore del Governo italiano. E fin da subito ha proiettato il suo impegno politico verso la dimensione cosmopolitica, pur non trascurando quella nazionale. Impegno politico svolto nel rispetto del diritto umano e finalizzato al riconoscimento dei diritti degli uomini e dei popoli. Per questo ha dovuto tessere una tela diplomatica finalizzata a mettere le basi per evitare l'uso delle armi nucleari e la terza guerra mondiale, che sarebbe stata appunto anche una guerra nucleare. Tela tessuta con incontri internazionali con De Gaulle, con Macmillan, con Kennedy, con Krusciov, con l'imperatore Hirohito, con Reza Palevi, con Golda Meier, ecc.. Incontri che hanno portato la diplomazia internazionale a porre la sua candidatura a segretario generale dell' ONU, incarico che non ha accettato perché non aveva portato a termine un altro incarico che gli era stato affidato dalla comunità internazionale.