Il gioiello che era nostro di Colin Dexter edito da Sellerio Editore Palermo
Alta reperibilità

Il gioiello che era nostro

Collana:
La memoria
Traduttore:
Nera L.
Data di Pubblicazione:
11 febbraio 2016
EAN:

9788838934506

ISBN:

8838934509

Pagine:
381
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Il gioiello che era nostro

"Una volta trovai un cruciverba in cui tutte le definizioni ammettevano due soluzioni. Era una specie di rompicapo fatto di doppi sensi. Se imboccavi la strada sbagliata con l'1 orizzontale, tutto sembrava funzionare anche in verticale, tranne un'unica lettera. E di fatto partii con il piede sbagliato". L'ispettore capo Morse, esperto enigmista, appartiene al genere degli investigatori logici, infallibili. Solo che è tutt'altro che infallibile. In ogni romanzo prende una o due piste perfette all'apparenza, che si rivelano clamorosi errori: "ma il suo intelletto era tale che ogni volta che una delle sue amate ipotesi subiva un grave colpo, era come stimolato a produrne una seconda ancora più attraente". Di modo che il lettore è trascinato in una giostra di indagini, ciascuna con raccolta di indizi, analisi, profilo del sospettato, ricostruzione del passato, trama del crimine e colpo di scena catastrofico. Fino all'illuminazione finale. Un metodo narrativamente geniale di unire il giallo deduttivo al poliziesco d'azione. Mentre l'ironia del narratore ha modo di scolpire una affollatissima galleria di personaggi che recitano il copione della loro vita. Sparisce un antico gioiello, il Puntale di Wolvercote, che un'ereditiera americana sta recando in dono a un museo di Oxford. Accade durante il "Tour Città Storiche dell'Inghilterra", che riunisce una comitiva di ricchi e anziani americani. Poco prima, o poco dopo, il furto, la proprietaria resta fulminata con tutta evidenza da un infarto... Lo scrittore de Il mistero del terzo miglio, Colin Dexter, conquista i lettori con un altro avvincente romanzo Il gioiello che era nostro. Siamo nella città tesoro di Oxford, in un albergo molto rinomato della città: il Randolph. Un fatto increscioso scuote l’hotel infatti un’anziana donna californiana viene trovata morta nella sua stanza, la numero trecentodieci. Fin qui non potrebbe esserci nulla di strano anche perché la vecchia turista soffriva di cuore e la causa della morte sembra proprio un infarto. L’ispettore capo Morse non può che prenderne atto e archiviare il caso, ma la donna aveva con se, dentro la stanza, un antico gioiello destinato al museo Ashmolean ed è sparito. Può essere stata uccisa per il gioiello? O il furto è avvenuto dopo la morte per cause naturali della turista, visto che la sua stanza era stata lasciata aperta? Tutto sembra ovvio e banale e Morse sta scrivendo il suo rapporto bevendosi un caffè amaro ai tavolini del suo bar preferito, quando un altro cadavere viene letteralmente a galla dalle acque del fiume Cherwell. Stavolta è impossibile pensare che si tratti di morte accidentale. Per trovare la pista giusta e scoprire se le due morti sono collegate, la chiave giusta di lettura è il prezioso gioiello rubato. A chi interessava e perché uccidere due innocenti? Colin Dexter delinea ancora una volta un giallo ad alta suspence in cui i personaggi hanno profili precisi e indimenticabili.

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