Genitori e non... veramente speciali

Leggere questo libro è stato per me una scoperta ma anche una conferma di quante possano essere le facce dell'essere genitori, anche non biologici, comunque tutte volte a volere fortemente il bene di chi da loro ha il diritto ad avere tutto il loro amore e tutto il loro impegno a migliorare la sua vita difficile.

Elena, Claudio, Sara, Rosa e con loro Leo, Mirta, Kristy e altri sono costretti a scontrarsi con situazioni e storie angosciose e che, prima di tutto, angosciano i genitori o gli zii o gli affidatari. Da sottolineare la cieca caparbietà degli adulti, prima disperati, poi quasi arresi e col desiderio di togliersi la vita, infine arrabbiati tanto quanto serve per trovare nella disperazione delle risorse che li portano a lottare per i ragazzi, per il futuro e l'autonomia degli stessi anche contro le istituzioni, finché trovano spiragli e inventano situazioni che permettono a questi ragazzi e a loro stessi di accendere la speranza. Spiacevoli gli errori di stampa che tolgono il pathos al racconto.

Ho letto il libro in biblioteca e ho avuto modo di confrontarmi con altri lettori di varie età e professioni. Ne riporto alcune. Un professore universitario: "E' un lungo racconto, che sconvolge prima di commuovere, dell'amore parentale; cantato quasi sempre da voci femminili..."; una lettrice: "Mi è piaciuta la frase in cui si dice che tutti hanno bisogno di amore e non di pietismo, è una sacrosanta verità"; una professionista francese: "Interessante, sensibile e pieno di empatia"; un sacerdote: "La vita è proprio un mistero sempre da scoprire; una psicologa: "L'eccezionalità di questi genitori mi sembra abbia a che fare con la cieca caparbietà con la quale accettano gli eventi senza arrendersi..."; e io aggiungo che in effetti l'autrice, psicoterapeuta, dà voce a mamme, zie, genitori affidatari che si sono appropriati del loro ruolo genitoriale, guidando e stimolando i ragazzi a conquistare gli strumenti per apprendere e acquisire autonomia. Le storie raccontate danno rilievo sia ai dolori, alle fatiche, alle paure di questi adulti sia alle loro conquiste e ai loro successi. Si può imparare molto da queste storie vere e tante sono le sollecitazioni, gli stimoli. Questi adulti escono dai modelli proposti dai media perché sanno stupirsi e hanno un obiettivo: "Faccio qualcosa per mio figlio e lo aiuto a volare anche se sarà un piccolo volo".