Gargantua e Pantagruele
- Editore:
Ugo Mursia Editore
- Collana:
- Corticelli. Opere di vari autori
- Traduttore:
- Pontiggia L.
- Data di Pubblicazione:
- 1994
- EAN:
9788842516279
- ISBN:
8842516279
- Pagine:
- 264
Descrizione Gargantua e Pantagruele
Da Grandgousier e da Gargamelle, grandi mangiatori, nasce dall'orecchio destro della madre, Gargantua. Le sue gigantesche dimensioni e la sua scarsa capacità di apprendere lo caratterizzano fin dall'infanzia. Compie imprese vittoriose e si dimostra molto generoso con i vinti. Da Gargantua e Badebec, che muore di parto, nasce Pantagruel, di forza e di appetito eccezionali. Diventato grande il padre decide di fargli conoscere le più importanti università di Francia. A Parigi comincia a studiare "le sette arti liberali" e incontra Panurge, povero e furbissimo, suo compagno per tutta la vita e insieme sbaragliano pericolosi nemici. Panurge, che vuole sposarsi, vuole però conoscere il suo futuro e consulta mille esperti, addirittura l'oracolo della Diva Bottiglia.
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Recensioni degli utenti
Molto bello-4 luglio 2011
Questo libro è un opera comica, nata principalmente per divertire il lettore, trasportandolo in un luogo immaginario, all'interno di una vicenda completamente assurda. In questo testo, sono frequenti i passi che hanno un evidente intento satirico nei confronti di vari aspetti della società in cui viveva Rabelais... Lo consiglio !
Gargantua e Pantagruele-27 settembre 2010
Gargantua e Pantagruele sono i giganti buoni di una storia fantastica (in tutti i sensi), sempre alle prese con lo studio il cibo e il vino. Diviso in 3 parti, il libro di Rabelais comincia con la nascita di Gargantua, la sua adolescenza e i suoi studi. Poi, una volta cresciuto, Gargantua avrà un figlio, Pantagruele. Questi incontrerà Panurgo, forse uno dei personaggi migliori di Rabelais (l'altro è, sicuramente, fra Giovanni): sessualmente affamato, assetato di vino, incredibilmente pavido, piagnucolone, sapiente, forse anche mitomane. Pantagruele, accompagnato da Panurgo, fra Giovanni, Epistemone, Carpalim, Ponocrate, Eudemone, s'imbarcherà in un viaggio infinito, dove incontrerà mondi e Paesi nuovi: le critiche di Rabelais alla società del tempo e alla chiesa troveranno grande spazio, tramutate dall'autore in allegorie e metafore davvero godibili.