La forza del destino. Un'indagine del commissario Bordelli di Marco Vichi edito da TEA
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La forza del destino. Un'indagine del commissario Bordelli

Editore:

TEA

Collana:
Gialli TEA
Edizione:
3
Data di Pubblicazione:
3 aprile 2014
EAN:

9788850231911

ISBN:

8850231911

Pagine:
382
Formato:
brossura
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Descrizione La forza del destino. Un'indagine del commissario Bordelli

È la primavera del 1967. L'alluvione di novembre, con il suo strascico di tragedie e di detriti, sembra essersi placata e Firenze riprende a respirare. Ma non il commissario Bordelli. Per lui non c'è pace. Indagando sull'omicidio di un ragazzino, si è scontrato con i poteri occulti della massoneria ed è stato costretto alla resa con un messaggio molto chiaro: lo stupro di Eleonora, la giovane commessa con cui aveva appena intrecciato una relazione appassionata, e una lista con i nomi delle persone a lui più care. Sconfitto e amareggiato, Bordelli si è dimesso dalla polizia e ha lasciato San Frediano. Adesso trascorre le giornate cucinando, facendo lunghe passeggiate nei boschi, imparando a far crescere le verdure nell'orto. Il pensiero di quella resa, di quella violenza senza giustizia, però, non lo abbandona. Ma il destino, in cui finora non ha creduto, gli offre inaspettatamente l'occasione di fare i conti con il passato, e Bordelli non si tira indietro. Edizione speciale con tre interviste all'autore 

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4 di 5 su 1 recensione

Personaggio a dispetto dell'autoreDi C. Guido-4 luglio 2014

Uno scrittore scrive racconti, crea un personaggio che sarà il protagonista. A volte non gli riesce bene e non è credibile, a volte cresce da solo di pagina in pagina. Se non gli diventa odioso (e quindi lo distrugge), lo conduce per mano dove vuole lui e lo scrittore ne è schiavo. Se il personaggio ha successo e piace, il tutto diventa una piacevole schiavitù. È il caso del commissario Bordelli di Marco Vichi, un uomo dolente e un po' sfigato, principi di un'altra epoca, che potrebbe essere tuo padre o tuo nonno a seconda dell'età del lettore, che ha fatto la guerra, che è ancora giovane negli anni Sessanta in un'Italia forse becera, con le stigmate del marciume, ma che sa reagire alle difficoltà e che ha speranza. Questo è il più dolente fra i libri di Vichi, il più amaro, ma anche il più interessante anche per via della cronaca dal vivo dell'alluvione di Firenze. Per chi non ha mai letto Vichi, consiglio di leggerlo e poi di riacquistare i primi. Quest'autore ha la rara capacità di farti vivere in un'altra epoca senza trasportarti con un'ipotetica macchina del tempo né farti sentire in maschera. Scrive benissimo e sa descrivere altrettanto bene, piacevole e delicato. Presto sarà molto amato da un pubblico sempre più vasto. Da provare!