È finito il nostro carnevale di Fabio Stassi edito da Minimum Fax

È finito il nostro carnevale

Editore:

Minimum Fax

Collana:
Nichel
Edizione:
3
Data di Pubblicazione:
31 gennaio 2018
EAN:

9788875218881

ISBN:

8875218889

Pagine:
260
Formato:
brossura
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Trama È finito il nostro carnevale

Alla fine degli anni Venti, nella Parigi di Hemingway e di Django Reinhardt, l'anarchico Rigoberto Aguyar Montiel si innamora di Consuelo, la modella spagnola che posò per la Rimet, la prima coppa del mondo di calcio. Scomparsa misteriosamente la donna, Rigoberto veste i panni di cronista sportivo e cerca di rubare il trofeo rincorrendolo in ogni continente tra guerre, rivoluzioni e traversate atlantiche, «per togliere le utopie dalle teche e ridargli il significato che avevano perduto». Attraverso l'improbabile intervista rilasciata dal ladro l'ultimo giorno del 1999, Fabio Stassi racconta la geografia di tutte le speranze perdute nel Novecento, rievocando partite leggendarie, la voce di Yves Montand e le finte di Garrincha, la garota di Ipanema, il mercoledì delle ceneri in cui in Brasile si instaurò la dittatura e Vinicius de Moraes scrisse quella canzone che inizia così: «Acabou nosso carnaval». È finito il nostro carnevale è il viaggio a ritroso di un Orfeo nero. La storia di quando il futebol aveva le ali e di chi preferiva morire piuttosto che perdere la vita. Un romanzo che è il canto dolente per un'epoca ormai conclusa e insieme un richiamo romantico alla resistenza: come dice Rigoberto, «tutto svanisce, ma non i desideri che abbiamo avuto».

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4 di 5 su 1 recensione

Per gli appassionati del calcioDi D. Paola-17 febbraio 2011

Un libro oggi purtroppo quasi introvabile questo di Fabio Stassi. Una bellissima rievocazione della storia della Coppa Rimet che i non-più giovani appassionati dl calcio non possono perdere. Una splendida rievocazione del calcio, o meglio del football, nel corso del secolo passato, quando appunto il football poteva essere una grande passione in cui credere: il calcio dei grandi Brasiliani, il calcio di Pelè, di Zamorana... Forse alla fine lascia un po' di malinconia per una storia bellissima ormai trascorsa per chi nel calcio ci credeva davvero.