Il filo rosso di Paola Barbato edito da Rizzoli

Il filo rosso

Editore:

Rizzoli

Collana:
Rizzoli best
Data di Pubblicazione:
10 febbraio 2010
EAN:

9788817037648

ISBN:

8817037648

Pagine:
346
Formato:
rilegato
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Trama Il filo rosso

Da cinque anni Antonio Lavezzi non ha più una vita. Una tragedia orribile ha distrutto la sua famiglia e lui è scappato, rifugiandosi in un paese dell'alto Veneto e nel suo lavoro di ingegnere edile. Metodico e preciso, si è impegnato per avere un'esistenza il più possibile anonima, al riparo da altri traumi. Poi, un giorno, il telefono squilla: Antonio deve correre in cantiere, è morto un uomo. All'inizio sembra solo un drammatico incidente, ma ben presto si svela essere qualcos'altro: quel morto è un messaggio per lui, una richiesta d'aiuto. Qualcuno gli chiede di fare ciò che nessun altro fa, gli chiede di liberare quella sete di vendetta che per troppo tempo ha tentato di comprimere, e di metterla al suo servizio. Antonio è confuso, ha paura di sporcarsi le mani, ma lentamente, senza quasi accorgersene, viene risucchiato in un vortice di messaggi da decifrare, di incontri sconvolgenti, di gesti inspiegabili. Non è lui a orchestrare il gioco, e non è neppure l'unico anello della spaventosa catena mortale: a lungo si limiterà a eseguire gli ordini e non farà troppe domande, ma al culmine della tensione sarà costretto a scegliere che cosa diventare.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Il Filo RossoDi L. Antonino-28 luglio 2011

I romanzi di Paola Barbato diventano sempre più belli e intensi, dopo "Bilico" e "Mani Nude" l'aspettativa verso questo "Filo Rosso" era altissima e non è stata per niente tradita, intreccio, personaggi, storia e narrazione... Funziona tutto egregiamente, tanto da far sperare ancora una volta di rivedere la Barbato in libreria, cinque stelle piene a questo romanzo!

Il filo rossoDi R. Maria-2 novembre 2010

Un thriller italiano, ambientato in Italia, che funziona come uno americano ambientato in America? Si! Può! Fare! Stavolta la Barbato azzecca tutto: ritmo, trama, scrittura e una bella metafora su un Paese abbandonato a se stesso. Un solo dubbio: perché le donne devono essere tutte strafighe?