Un' estate da sola
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Varianti
- Traduttore:
- Guglielmino D.
- Data di Pubblicazione:
- 30 maggio 2019
- EAN:
9788833932828
- ISBN:
8833932826
- Pagine:
- 119
- Formato:
- brossura
Trama Un' estate da sola
«Le vie dell’emancipazione sono infinite, anche il giardino può trasformarsi in un sentiero di emancipazione, tra l’altro fiorito di lillà come quello di Elizabeth».
Serena Dandini, «Io Donna»
«Il ritratto straordinario di una donna complessa». «The Times»
«Questo gioiello delizioso sparge magia ovunque».
«The Daily Telegraph»
2 maggio. Ieri sera dopo cena dissi: «Voglio restare da sola per l’intera estate... Voglio impigrirmi perché la mia anima abbia il tempo e l’agio di crescere... Trascorrerò i mesi sui prati e nei boschi... Sarò felice, nessuno verrà a disturbarmi... Dove c’è silenzio, ho scoperto, c’è la pace». «Attenta a non bagnarti i piedi» disse l’Uomo di Rabbia. Così inizia questo divertente seguito del Giardino di Elizabeth, resoconto di quella che dovrebbe essere un’estate rigenerante. Non un libro sulla solitudine, però, quanto un diario sul desiderio di solitudine di chi si ritrova costan-temente invaso dalla presenza altrui. Le ore, infatti, non sono mai solitarie come la protagonista aveva pianificato: c’è l’Uomo di Rabbia con cui pacificarsi, le bambine che esigono attenzione, i domestici in attesa di istruzioni. Molte giornate iniziano con riflessioni sul giardino, che poi si evolvono in digressioni ironiche vuoi sulla debolezza umana, vuoi su indesiderati incontri sociali, sul sonno o sul tempo, con scambi satiri-ci e ciniche conversazioni su Dio, paradiso e inferno tra Elizabeth e l’Uo-mo di Rabbia, cui le tre figlie partecipano nel loro sincopato linguaggio infantile. Il libro riprende il tema conduttore della produzione di Elizabeth von?Arnim, la fuga. Tutte le sue eroine fuggono – dalla ricchezza verso la semplicità, da una vita casalinga convenzionale verso un viaggio all’estero, da una casa comoda a un’avventura in carrozza – e soprattutto fuggono, o sentono il bisogno di fuggire, dai mariti e dalla tirannia del matrimonio. Qui, come nel Giardino di Elizabeth, la fuga è semplicemente in un giardino da cui si gode un paesaggio più ampio, e che diventa sinonimo di gioia.
Recensioni degli utenti
Che grande giardino...-7 settembre 2010
Sventolarmi sotto il naso un libro che parli di amore per la natura e di rifugio in essa ha lo stesso effetto che far vedere una coscia di pollo a un gattone affamato. Praticamente sono qua con la bava alla bocca, e non scherzo! E per di più... si parla anche di amore per la lettura. Come resistere alle due cose che amo di più, fuse insieme?! Come provo invidia verso Elizabeth... da quello che leggo e intuisco, ha un giardino gigantesco, praticamente un parco... con i vari sentieri, le varie aree... una specie di tenuta, simile ad un bosco... in cui può passeggiare e passeggiare, nascondersi, perdersi e ritrovarsi, passare intere giornate.