\u00ab\"Ninfa dormiente\" \u00e8 all'altezza del suo romanzo d'esordio, acclamato perfino dal Times.<\/i>\u00bb Chi - Nicoletta Sipos<\/b>
\u00abCon la sua protagonista, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi.<\/i>\u00bb Corriere della Sera - Donato Carrisi<\/b>
\u00abTuti conferma se non supera il suo stesso talento nell'ordire storie che tengono incollato il lettore non solo per il loro andamento da giallo classico ma anche per la commistione sapiente di tanti ingredienti, dalla ricostruzione storica all'indagine antropologica, passando anche per un distillatissimo misticismo.<\/i>\u00bb wired.it - Paolo Armelli<\/b>
\u00ab\u00c8 brava Ilaria Tuti a non scivolare nella china del sentimentalismo. \u00c8 interessante la minuziosa attenzione che dedica al linguaggio, alle sue architetture e alla sua musicalit\u00e0.<\/i>\u00bb Dacia Maraini<\/b>
\u00abCon \"Ninfa dormiente\" Ilaria Tuti si conferma una delle voci pi\u00f9 singolari del thriller europeo scegliendo un'originale ambientazione come quella della Val Resia ma anche una protagonista sui generis come Teresa Battaglia.<\/i>\u00bb il Giornale - Luca Crovi<\/b>
Li chiamano \u00abcold case\u00bb, e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d\u2019improvviso riaffiorano, con la crudele perentoriet\u00e0 di un enigma. Ma ci\u00f2 che ho di fronte \u00e8 qualcosa di pi\u00f9 cupo e pi\u00f9 complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli pi\u00f9 profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovr\u00f2 arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia<\/strong> e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l\u2019inferno, ogni giorno l\u2019inferno mi abita e mi divora. Perch\u00e9 c\u2019\u00e8 qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l\u2019ultima indagine che svolger\u00f2. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l\u2019inferno<\/em> \u2013 l\u2019esordio italiano del 2018 pi\u00f9 amato dai lettori \u2013 torna la straordinaria Teresa Battaglia<\/strong>: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l\u2019ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l\u2019immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice. <\/p>
«Un romanzo rosso di sangue e nero di passione, ma ciò che, alla fine, emerge su tutto è la diade madre-figlio. E il potere, qui salvifico, della madre.» L'Arena - Alessandra Milanese
«"Ninfa dormiente" è all'altezza del suo romanzo d'esordio, acclamato perfino dal Times.» Chi - Nicoletta Sipos
«Con la sua protagonista, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi.» Corriere della Sera - Donato Carrisi
«Tuti conferma se non supera il suo stesso talento nell'ordire storie che tengono incollato il lettore non solo per il loro andamento da giallo classico ma anche per la commistione sapiente di tanti ingredienti, dalla ricostruzione storica all'indagine antropologica, passando anche per un distillatissimo misticismo.» wired.it - Paolo Armelli
«È brava Ilaria Tuti a non scivolare nella china del sentimentalismo. È interessante la minuziosa attenzione che dedica al linguaggio, alle sue architetture e alla sua musicalità.» Dacia Maraini
«Con "Ninfa dormiente" Ilaria Tuti si conferma una delle voci più singolari del thriller europeo scegliendo un'originale ambientazione come quella della Val Resia ma anche una protagonista sui generis come Teresa Battaglia.» il Giornale - Luca Crovi
Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.