Don Chisciotte della Mancia
- Editore:
Curcio
- Collana:
- Curcio Kids
- A cura di:
- A. Scordia
- Illustratore:
- Brocchi B., De Gennaro S.
- Data di Pubblicazione:
- 8 novembre 2018
- EAN:
9788868681531
- ISBN:
8868681536
- Pagine:
- 26
- Formato:
- rilegato
- Età consigliata:
- 7 anni
Descrizione Don Chisciotte della Mancia
Una storia semplice e accattivante per avvicinare i piccoli lettori al più grande capolavoro della letteratura spagnola. Don Chisciotte è un eroe d'altri tempi, un uomo buono che crede nella giustizia e nei valori sacri della cavalleria, un uomo che lascia che la fantasia, attraverso la lettura, si impadronisca della sua vita e la trasformi in una fantastica avventura. Età di lettura: da 7 anni.
Recensioni degli utenti
Don Chisciotte della Mancia-30 dicembre 2018
Sono soddisfatto. Si tratta di un classico della letteratura che già conoscevo. Oggettivamente è un'opera di grande valore letterario e artistico, un testo che si presta a vari livelli di interpretazione e a ogni nuova lettura rivela aspetti nuovi.
Mitico Don Chisciotte-7 maggio 2012
Miguel de Cervantes riesce a creare un personaggio fuori dal comune e da ogni schema. Don Chisciotte vive in un mondo tutto suo: scambia greggi per eserciti nemici, burattini con demoni e mulini al vento per giganti dotati di braccia rotanti. Unico neo, a mio avviso, è l'eccessiva ripetitività delle situazioni. Ma rimane un capolavoro...
Romanzo fondamantale di Cervantes-23 aprile 2012
Sicuramente la maggiore opera di Miguel de Cervantes, oltre che una delle più rilevanti della letteratura: elementi del romanzo cavalleresco e del genere "picaresco" si incontrano e si mescolano in modo inedito. Romanzo composto in un periodo appena precedente la grande crisi della Spagna (e dell'Europa) .
CLASSICA COMICITA'-7 marzo 2012
E' sempre un piacere riscoprire i classici della letteratura. Qui sono narrate le avventure esilaranti di un cavaliere spagnolo, Don Chisciotte appunto, il quale, in seguito alla continua e appassionata lettura dei libri di cavalleria, finisce per perdere il senno e per credere che il mondo sia veramente quello che egli ha conosciuto nei romanzi. Decide allora di diventare un cavaliere errante e si mette in viaggio con il fedele scudiero Sancio Panza e lo scheletrico cavallo Ronzinante in cerca di avventure e di gloria. Ogni comunissimo avvenimento si colora nella sua fantasia di toni epici, dando origine a situazioni di assoluta follia. Imperdibile.
Don Chisciotte-10 gennaio 2012
Da sempre considerato un classico immancabile nella libreria di ognuno, il Don Chisciotte è un libro che va e deve essere riscoperto. L'umorismo, la comicità e la perfetta narrazione ne fanno un romanzo storico ancora moderno che hanno per protagonista uno scalmanato e folle cavaliere col cuore d'oro.
Don Chisciotte della Mancia-28 settembre 2011
Il principale problema del capolavoro di Cervantes è che richiede la totale attenzione del lettore, ma non è da escludere che queste fossero le intenzioni del suo autore e che il lettore del XVII secolo non restasse in sua compagnia per tanto tempo. Da questo punto di vista, non sembrerebbe proprio l'architesto dei romanzi moderni, quanto piuttosto delle saghe e delle serie, come certe fiction televisive che durano molteplici stagioni e nelle quali, pur in presenza di un uno o più fili conduttori, ogni episodio è a sé stante, giacché avventura, peripezia e divagazioni sono categorie che si confondono. Di squisitamente narrativo c'è il prendere corpo di due personaggi che si trasformano in tipi umani, cioè Don Chisciotte e il suo scudiero Sancio Panza. Chi non li conosce senza nemmeno aver letto per tutta la sua enorme estensione il testo? Quanti epigoni, quante riprese intertestuali e quante interpretazioni. Dulcinea, Ronzinante, i mulini a vento, ecc. Tutti li conosciamo. In realtà questo è solo l'incipit dell'opera, la quale scorre come un fiume transcontinentale, dividendosi in molti rami ed attraversando paesaggi, climi e atmosfere tra loro molto diversi. E non parliamo della follia di Don Chisciotte: quante teorie, e non solo letterarie, in proposito. Oggi il suo amore per la cavalleria potrebbe essere assunto come una metafora sulla iperletterarietà e la follia potrebbe altresì essere considerata come la prima manifestazione di una patologia che avrebbe attaccato le coscienze e le menti dell'Occidente. E non dimentichiamo che l'opera era già di fatto terminata e che Cervantes fu costretto a scrivere la seconda parte per necessità, ovvero per replicare a un'edizione falsa che circolava allora. Di modo che tutta questa seconda parte ha un carattere metatestuale. Se consideriamo che l'opera si configura di per sé come una parodia dei poemi cavallereschi della cui tradizione rappresenta il funerale il testo si legge per buona parte a più livelli di significazione. I protagonisti non solo disquisiscono sulla loro natura, ma si trasformano nel corso delle loro gesta. Lo stesso Don Chisciotte muore savio dopo essere vissuto da pazzo ed esprime una vera e propria apostasia circa gli ideali nei quali aveva creduto tutta la vita. Un'opera fondamentale della cultura mondiale ma di disperante lontananza per un lettore che volesse soltanto apprezzarla senza doverla studiare.