Il disagio educativo all'asilo nido e alla scuola dell'infanzia
- Editore:
Franco Angeli
- Collana:
- Scienze della formazione
- Data di Pubblicazione:
- 20 aprile 2016
- EAN:
9788846499783
- ISBN:
8846499786
- Pagine:
- 240
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Didattica: strategie e linee di condotta dell'educazione, Nidi, asili, scuole materne
Descrizione Il disagio educativo all'asilo nido e alla scuola dell'infanzia
Il disagio che il bambino esprime nelle istituzioni educative della prima infanzia è un sintomo, ovvero un "messaggio" lanciato dal bambino in difficoltà nei confronti delle persone importanti per lui, la sua insegnante alla scuola dell'infanzia e la sua educatrice al nido. Per questo, più che il disagio infantile in sé, questo libro affronta programmaticamente il "disagio educativo": il disagio degli adulti nel rispondere al disagio del bambino. Utilizzando la lente dei "Contenitori Educativi", il volume analizza in modo dettagliato le singole manifestazioni comportamentali attraverso le quali si manifestano le varie forme di disagio del bambino alla scuola dell'infanzia e al nido, e fornisce i principali elementi per la realizzazione di strategie educative adeguate. Si tratta di strategie che nulla hanno d'estraneo al normale "fare scuola", ma che, per essere attualizzate da parte degli adulti, implicano l'attivazione di un adeguato "spazio mentale" e di una disponibilità alla crescita professionale e personale, come si conviene a chi si occupa di educazione nella prima infanzia. Il libro è particolarmente indicato per tutte le persone che, per esigenze diverse, sono in costante contatto con l'infanzia e le sue "fatiche evolutive", e che intendono riflettere sulle proprie "fatiche educative".
Recensioni degli utenti
utilissimo e pieno di riferimenti esperienziali-5 luglio 2010
Finalmente un libro utile per chi lavora a contatto con i bambini. L'autore ha un orientamento cognitivo, ma anche psicoanalitico, e possiamo ritrovare questi due approcci nel suo modo di usare un determinato modus linguistico per accogliere e gestire il disagio educativo, ma anche nel suo modo di considerare l'importanza della maestra come figura sostitutiva della madre. Quest'ultimo approccio sgombra dal campo educativo il senso di colpa spesso insita nell'educatrice, che può venire additata come avente scarso polso nel metodo. Qui l'ottica è capovolta: è il bambino che - solo se ha un legame affettivo con la maestra - riproduce con lei gli schemi appresi con il suo primo legame (la madre). Per cui i problemi che si verificheranno non saranno espressione di scarso contenimento da parte dell'insegnante, bensì una normale risposta che lui ha appreso in famiglia. E che va gestita. Nicolodi ci insegna come, non solo attraverso il linguaggio verbale, ma anche e soprattutto attraverso il linguaggio non verbale l'adulto può concretamente aiutare il bambino. Infatti Nicolodi è anche un psicomotricista, e ciò si vede nel modo in cui suggerisce all'adulto di porre determinati atteggiamenti con il corpo come risposta al disagio del bambino.