Q.B. La cucina quanto basta
- Editore:
Laterza
- Collana:
- Economica Laterza
- Data di Pubblicazione:
- 4 febbraio 2010
- EAN:
9788842092285
- ISBN:
8842092282
- Formato:
- brossura
Descrizione Q.B. La cucina quanto basta
Vi piace mangiare, avete i vostri piatti preferiti e cucinarne degnamente alcuni è il vostro più grande desiderio ma non sapete nemmeno fare le uova strapazzate? I vostri amici sono soliti presentarsi alla porta inattesi, spesso di domenica, e preferibilmente ore pasti, mandandovi nel panico? Amate la buona cucina e provate una certa felicità di fronte a un piatto preparato con cura, specie se accompagnato dal vino giusto, ma la vostra inettitudine ai fornelli è ormai leggenda? 'Sfamarsi' da soli è proprio triste? Vorreste essere ricordati e non dimenticati, per un risotto? Siete ancora sotto shock per il vostro ultimo tracollo culinario? La cucina della zia è davvero irripetibile? Questo è il libro perfetto per voi. Arguto, originale, tutto da leggere, zeppo di idee inconcepibilmente semplici, "Q.B." di Sapo Matteucci è scritto per quelli che, a dirla tutta, non saprebbero cucinare (e forse non avrebbero nemmeno il tempo per imparare a farlo davvero) o temono se stessi in cucina, ma non per questo hanno intenzione di privarsi di un piacere tanto sociale, mondano, raffinato quanto intimo, estetico, esistenziale. Concreto e quotidiano.
Recensioni degli utenti
Q. B. La cucina quanto basta-28 luglio 2011
Di solito diffido molto dei libri di ricette, in specie di quelli di origine toscana. OIntanto il mistero del nome Sapo abbreviazione di Saporoso, che solo qualcuno nato in Toscana poteva trovare. Poi l'umiltà che vi ho trovato quando nell'accostarsi al cucinamento di piatti, ci si pone sempre con grande timore. Tutto può andare male, anche il piatto più rodato. Bisogna sempre e comunque essere rispettosi degli alimenti e trattarli da pari a pari. Con uno stile quindi molto colloquiale, che ho sommamente apprezzato, si va di situazione in situazione (da quelle banali di semplici piatti per i figli ed i loro amici a quelle super difficoltose del cucinare per sé, molto più "angosciante" del cucinare per altri, perché si può mentire a tutti, ma non a sé stessi) , sottolineando i momenti (e sono molto coinvolgenti) di quella cucina comunitaria, dove ci si divide i compiti per un risultato finale all'unisono e di cui tutti si gode. Soprattutto per il pesce (che piacere leggere del sauté di vongole!). Pieno inoltre di piccoli e grandi aperitivi (grande mojito, e sorry per chi non ama la menta), e di accompagnamenti divinidi vini. E che gran gioia di papille, passare in poche righe da quella grande pietanza nazionale della parmigiana di melanzane a quell'altrettanto grande e napoletana del gattò di patate. Un bello sforzo, l'apprezzare quello scivolare su sapori aulici, scarsamente riproducibili, ma senza l'affettazione del grande critico culinario, né quella finto - ironica alla Burbery. Come quando sento i profumi del legno di faggio che affumica il sale Danese. O mi congratulo per l'utile smitizzazione di pepi "aromatici", rispetto ad un sano e robusto pepe naturale. Come non andare insieme da Tonino l'ortolano a prendere della verdura di stagione, fino a salire alle alte vette di quella cucina tanto semplice da essere inarrivabile. Due esempi su tutti: gli spaghetti aglio e olio e le uova al pomodoro. Piatti semplici, ma di una bontà senza uguali. Certo poi si può anche arrivare al "Framasson di Monzù Terremoto" e se qualcuno vuole gliene parlo. Ma lì il massimo è leggerne per vedere come viene fatto. A farlo insomma, letto metà all'andata e metà al ritorno nella trasferta madrilena, mi ha fatto compagnia con il suono italico mentre andavo a gustare un "jamon de pata negra bellota" (ne possiamo parlare?). Buona digestione a tutti.
Sapo deriva da Saporoso!-25 ottobre 2010
Delizioso, irresistibile, quasi un romanzo: un protuario di cucina quotidiana per trarsi d'impaccio da ogni emergenza gastronomica. E non solo. Da consultazione.