La Certosa di Parma
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Einaudi tascabili. Classici
- Traduttore:
- Botto M.
- Data di Pubblicazione:
- 19 marzo 2024
- EAN:
9788806262761
- ISBN:
8806262769
- Pagine:
- 626
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- NARRATIVA DI AMBIENTAZIONE STORICA
Trama La Certosa di Parma
Stendhal fu un profondo conoscitore e ammiratore dell'Italia. Vi frequentò principi, militari, dame famose, poeti e artisti. Questo romanzo, il più tipico dei suoi, racconta il nostro paese attraverso le vicende del giovane Fabrizio del Dongo, incerto tra sogni d'amore e di gloria. Sono gli anni di Napoleone, di fermenti ideali e di passioni trascinanti: Fabrizio va alla guerra ma torna presto in Italia dove comincia per lui una lunga stagione di incredibili avventure. Famosi gli episodi della battaglia di Waterloo, le descrizioni degli intrighi di Corte e della prigionia: Stendhal riesce a raccontare l'amore, l'eroismo e l'astuzia coinvolgendo i lettori e nello stesso tempo assistendo con animo distaccato allo svolgersi degli eventi, proprio lui che in questo romanzo ha trasfuso ogni sua autentica esperienza di vita. Completano il volume un'introduzione di Emilio Faccioli, un saggio di György Lukács e la cronologia della vita e delle opere.
Recensioni degli utenti
Bello!-9 marzo 2012
Bel libro, anche se non è riuscito a convincermi del tutto. La zia di Fabrizio è forse il personaggio che mi è piaciuto più di tutti, proprio perchè sincera, spregiudicata, che per i suoi ideali e le sue idee ne pagava le conseguenze e non si lamentava. Insomma, una donna con la spina dorsale. Consigliato!
La certosa di Parma-26 settembre 2011
Nell'arco di tutta la mia vita ho riletto più volte il romanzo di Stendhal, trovando sempre spunti interpetativi diversi. Lui non aveva affatto l'intenzione di realizzare solo un romanzo d'avventure; il suo scopo è stato ben più elevato e non a caso l'ambientazione è in uno stato assolutista quale era il Ducato di Parma. La sua è una ferma condanna alla politica, che tutto piega alla ragion di stato, tanto che mi verrebbe spontaneo dire, rifacendomi a quanto osservò Balzac, entusiasta dell'opera, La Certosa è il romanzo che avrebbe scritto il Macchiavelli se fosse vissuto a quell'epoca e fosse stato messo al bando dai poteri imperanti. Insomma, secondo me, tutti i romanzi di Stendhal, ma soprattutto questo, sono delle vere e proprie dissertazioni di amoralismo politico.
Le vicende di un viveur-22 marzo 2011
Come spesso accade, anche Stendhal prende lo spunto dalla propria vita per scrivere la storia di Fabrizio Del Dongo. Infatti, come l'autore segue l'armata napoleonica in Italia ed altrove; così Del Dongo inizia la sua avventura nelle file dell'armata napoleonica. Dopo Waterloo, il protagonista torna in Italia e trova rifugio presso la zia duchessa di Sanseverina in Parma. Dopo aver ucciso in duello l'attore Giletti, il giovane fugge ma viene imprigionato nella torre Farnese e da lì vede e si innamora della figlia del governatore Farnese, Clelia Conti. Evaso dal carcere, Del Dongo ritorna a Roma dove diventa predicatore alla moda: ritrova Clelia e ne ha un figlio. Ma il bambino muore e Clelia non gli sopravvive. Alla fine Fabrizio si ritira nella Certosa di Parma.
La certosa di Parma-20 dicembre 2010
Il racconto ha come sfondo l'Italia della Restaurazione, in buona parte immaginaria, il protagonista è il giovane nobiluomo milanese Fabrizio del Dongo. Per la sua educazione viene mandato a Milano presso un collegio di gesuiti. Qui, però, il suo unico interesse è rappresentato dalla lettura di un volume di famiglia dove sono narrate le imprese eroiche dei suoi antenati: i Valserra (marchesi del Dongo) . Si anima così di un forte spirito cavalleresco.
La Certosa di Parma-9 novembre 2010
Capolavoro della letteratura romantica 'ottocentesca', unisce, con l'abile scrittura di Stendhal, avventura e storia di sentimenti, in una fantastica ambientazione della società italiana dell'epoca, anche se legata alla vita di corte, nella fattispecie Parma
romanzo di cappa e spada-3 novembre 2010
Un libro che mi ha interessato più nella sua parte "storica" che non nella sua parte "romantica". Ho apprezzato molto, per il fatto di potere respirare le diverse situazioni, le avventure del giovane Del Dongo tra Milano, il lago di Como, Waterloo e Parma. Così dalla chiuda e repressiva Milano, si passa alle speranze ma anche alla confusione della battaglia di Waterloo, per finire a Parma dove l'assolutismo si traveste da governo illuminato. Le avventure amorose le reputo a tratti un pò troppo pesanti, seppure facciano sorridere quando sconfinano nei racconti della vita di corte, dato che rappresentano i mille modi in cui un mondo frivolo si dà arie di grande importanza. Sono rimasto deluso dal finale, lo ritengo poco curato e un pò affrettato, e sì che la trama in sé proprio nel finale sembra accendersi. Un peccato, comunque rimane un romanzo da quattro stelle.