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4 di 5 su 2 recensioni

ConsiglioDi C. Klizia-14 dicembre 2010

E' un libro ambientato nella Russia ottocentesca, dove si iniziava a capire che le condizioni dei contadini dovevano in qualche modo migliorare. L'autore riesce a descrivere molto molto bene il tema e le conseguenze che portarono alla Rivoluzione Russa. Leggendolo ti rimane impresso come un capolavoro, un libro molto ben fatto con una tematica forte di quel tempo. Da leggere.

Un capolavoro della letteratura russaDi R. Enrica-31 ottobre 2010

i «...Russia! Russia! Ti vedo dalla mia meravigliosa, splendida lontananza, io ti vedo: c'é povertá in te, scompiglio, desolazione; non rallegrano, non incutono timore allo sguardo gli arditi portenti della natura, coronati dagli arditi portenti dell'arte, cittá dagli alti palazzi con mille finestre, cresciuti sui dirupi, alberi pittoreschi ed edere cresciute sulle case, tra il rumore ed il pulviscolo eterno delle cascate; non si rovescia indietro la testa per guardare i massi di pietra che incombono, innalzandosi senza fine sopra di essa e su nel cielo; non rilucono attraverso oscuri archi gettati l'uno sull'altro, avviluppati di tralci di vite, d'edera e d'infiniti milioni di rose selvatiche, non brillano attraverso di loro in lontananza gli eterni profili dei monti lucenti, che si protendono nei cieli argentei, luminosi. Tutto in te é aperto, deserto e piatto; come punti, come piccoli segni impercettibilmente affiorano in mezzo alle pianure le tue piatte cittá; nulla seduce ed incanta lo sguardo. Ma quale forza incomprensibile, segreta attira a te? Perché s'ode e risuona incessante nelle orecchie la tua canzone malinconica, che si diffonde per tutta la tua estensione e la tua ampiezza, da un mare all'altro? Che c'é in essa, in questa canzone? Cos'é che chiama, e singhiozza, e si afferra al cuore? Che suoni sono questi, che morbosamente carezzano e cercano di raggiungere l'anima e palpitano vicino al mio cuore? Russia! che vuoi dunque da me? Quale legame incomprensibile vi é tra noi? Cos'hai da guardare cosí, e perché tutto ció che é in te ha rivolto verso di me occhi colmi di aspettativa?...» /i Nel bel mezzo delle anime morte, quelle che non sono ancora state tolte dai registri fino al prossimo censimento, e quelle che ancora vive si mostrano giá morte da tempo, Gogol si rivolge all'anima morta in primis, quella che contiene tutta la magnificenza di questa opera, che ne traccia i lineamenti, che ne avvolge gli accadimenti, come tra le braccia di una grande madre, tanto amata, eppur tanto temuta...Ed io, che tengo questo capolavoro tra le mani, comincio a rivolgermi la stessa domanda, insieme a lui... i oh! che lontananza splendente, meravigliosa, ignota al mondo! Russia! /i