Un' altra giovinezza di Mircea Eliade edito da Rizzoli

Un' altra giovinezza

Editore:

Rizzoli

Traduttore:
Fantechi C.
Data di Pubblicazione:
24 ottobre 2007
EAN:

9788817019408

ISBN:

8817019402

Pagine:
160
Formato:
rilegato
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Trama Un' altra giovinezza

Credo non abbia la minima possibilità di farcela. Non ha un solo centimetro di pelle intatto. E invece Dominic Matei, colpito da un fulmine e ridotto a un tizzone ardente la notte di Pasqua del 1938, non solo riesce a sopravvivere, diventa un fenomeno. Il professore rumeno, arrivato a Bucarest per suicidarsi, si ritrova d'un tratto ringiovanito di trent'anni, e affetto da una sensazionale forma di ipermnesia: ricorda tutto, troppo, anzi sa addirittura ciò che ancora deve accadere. La polizia segreta comincia ben presto a diffidare di lui e la Gestapo vuole studiarne le straordinarie facoltà mentali. È solo l'inizio di una serie di paradossali, strabilianti avventure. In pagine visionarie e feroci, venate di grottesca ironia, Mircea Eliade, storico delle religioni, studioso di yoga e sciamanesimo, orchestra una metafora della vita moderna. Mette in scena se stesso: Dominic è un "mutante", ma è prima di tutto un diverso, condannato alla solitudine e all'incomprensione dal peso della sua stessa sapienza. Una storia che ha stregato Francis Ford Coppola, tornato sul set per la prima volta dopo dieci anni per dirigerne la versione cinematografica.

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5 di 5 su 1 recensione

Un'altra giovinezzaDi a. marco-14 luglio 2011

Il filosofo rumeno, il più insigne studioso di antropologia religioso del novecento, traduce e condensa in un breve romanzo decenni di studi e anelito alla "comprensione dell'intero scibile". Il risultato è una "summa" imperfetta di erudizione e autobiografismo; imperfetta in quanto l'autore non padroneggia la propria diegesi in ragione di una cifra stilistica che è del saggista di vaglia e non del narratore di prose. La scrittura ne risulta così vieppiù oscura, ben oltre le necessità interne dell'intreccio. Eliade dissemina lacerti di Eneide, di Commedia, del Faust goethiano e delle Upanisad a guisa di pietre miliari per circoscrivere, seppur sommariamente, la magmatica ed enciclopedica, sincretica vastità sapienziale del suo alterego protagonista, che preda di ossessioni tardoromantiche attraversa il "secolo breve" sul tripartito crinale di conscio (Dominic Matei), subconscio (il doppio esperito oniricamente) e l'inconscio collettivo junghiano. A margine: magnificamente irrisolta, e non diversamente avrebbe potuto esserlo, la trasposizione filmica operata da Francis Ford Coppola.