Ah l'amore l'amore
- Editore:
Sellerio Editore Palermo
- Collana:
- La memoria
- Data di Pubblicazione:
- 9 gennaio 2020
- EAN:
9788838940217
- ISBN:
8838940215
- Pagine:
- 335
- Formato:
- brossura
Descrizione Ah l'amore l'amore
Ah l’amore, l’amore di Antonio Manzini riprende le vicende del celebre vicequestore esattamente da dove l’avevamo lasciato, disteso per terra in un lago di sangue. Alla fine di Rien ne va plus sembrava non ci fossero più speranze per Rocco Schiavone, ma dopo il pronto intervento dei suoi uomini, il vicequestore è stato operato e l’intervento di nefroctomia sembra essere andato a buon fine. Tra i neon dell’ospedale, le infermiere sorridenti e il compagno di stanza insopportabile, Schiavone continua a far frullare la sua testa. Nemmeno disteso su un letto, quasi in punto di morte, il vicequestore inventato dalla penna di Manzini riesce a non investigare. Proprio dopo di lui è stato infatti operato di nefroctomia un altro uomo, Renato Sirchia, ma dall’anestesia non si è più risvegliato e dopo poche ore di distanza dall’intervento è morto. Qualcosa però, per Schiavone, sembra non quadrare. Il primario dell’ospedale gli ha spiegato come avviene l’intervento e quali sono i rischi, ma il profilo della morte di Sirchia non sembra corrispondere ad una causa chirurgica. Rocco scappa allora dall’ospedale, coperto dai suoi uomini, in cerca di prove e di indizi per dimostrare che quello del celebre salumiere ammazzato è stato omicidio. Quando esce di nascosto dal reparto, Schiavone incontra la moglie e il figlio di Sirchia e dopo qualche parola capisce che in famiglia molte cose non erano rose e fiori. Ma la soluzione più facile non è, quasi mai, quella giusta. Ah l’amore, l’amore di Manzini è un romanzo in pieno stile Schiavone dove ogni pagina risuona della sua personalità scontrosa e affascinante.
Recensioni degli utenti
Rocco, ma anche Italo, Antonio, e gli altri-20 marzo 2024
Continua la saga di Rocco Schiavone, e il personaggio non dà segni di invecchiamento. Romanzo come al solito leggibilissimo, dove questa volta assurgono al protagonismo anche i componenti della squadra, non solo perché coinvolti necessariamente dal Capo, ricoverato in clinica, ma anche per le loro vicende personali e di amori, giusti o sbagliati. Come sempre semplice, ma diretta e avvincente, la scrittura di Manzini, e convincente il protagonista, che agisce secondo i canoni che ormai ci aspettiamo da lui.