Nemesi di Philip Roth edito da Einaudi

Nemesi

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Traduttore:
Gobetti N.
Data di Pubblicazione:
1 febbraio 2011
EAN:

9788806200947

ISBN:

8806200941

Pagine:
183
Formato:
rilegato
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Nemesi

Siamo nella Newark del 1944: in Europa e nel Pacifico infuria la guerra mentre a Weequahic, il quartiere ebraico della città, esplode un focolaio di poliomelite. La paura della malattia e delle sue terribili conseguenze cambia le abitudini dei bambini e dei ragazzi del quartiere: ma non di quelli che si ritrovano per giocare a baseball al campo sportivo di cui Eugene "Bucky" Cantor è il responsabile. Bucky ha ventitre anni e il fisico aitante: l'unico suo difetto è una miopia così forte da avergli impedito di partire per la guerra. Il giovane ne è avvilito come se fosse una colpa di cui si è macchiato: tanto più che i suoi migliori amici sono tutti impegnati al fronte. Ai primi casi di polio, Cantor reagisce come se badare ai ragazzi fosse il suo modo di prestare servizio per la patria: rifiuta di chiudere il campo, anzi fa di tutto per evitare che si diffonda il panico e che la paura modifichi gli stili di vita delle persone. Ma il contagio non cessa di diffondersi. Anche due bambini che erano soliti frequentare il campo sportivo vengono presi da febbre e dolori e quando un altro dei "suoi" ragazzi si ammala e muore, Cantor ne è devastato. Il panico, la paura e la paranoia aumentano giorno dopo giorno e altri ragazzi si ammalano. La fidanzata di Cantor, che sta lavorando in una colonia estiva in Pennsylvania, lo convince a raggiungerla in mezzo a quella natura incontaminata. Cantor crede di essersi lasciato la tragedia alle spalle, ma i suoi peggiori incubi si materializzeranno di colpo.

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3 di 5 su 5 recensioni

InteressanteDi b. simonetta-25 ottobre 2012

Cronaca di una epidemia di polio che nell'estate del '44 in America falcidia la popolazione e, in modo drammatico, soprattutto i bambini. Il protagonista è un ragazzo sano, sportivo, di solidi principi, che fa l'educatore in un campo giochi e che oppone inutilmente il suo concreto buon senso alla inesorabile fatalità degli eventi. La torrida, ammorbante atmosfera di quei giorni è resa in modo tangibile. Così come è forte l'impressione che riesce a dare dell'impotenza, dell'angoscia, della paura, dei pregiudizi, di fronte a un evento che non possiamo dominare. E' un interrogarsi sul perchè deve morire un ragazzino invece di un altro...Qual è il disegno del Caso? O di Dio? Possiamo fare scelte che modificano tale disegno?

NemesiDi L. Michele-4 agosto 2011

Come ragiona, quali sono i sentimenti di chi è riuscito miracolosamente a scampare a una strage? Domande senza tempo, colpe senza confini, tragedie inusitate: una storia - e un epilogo - che emozionano. Tutto l'ultimo capitolo l'ho passato rabbrividendo - poi, a margine, mi rimane sempre un senso di personale inadeguatezza nel voler dire qualcosa a proposito di un qualsiasi libro di Roth. Molto utile, poi, ricordare cosa è la poliomelite, per noi fortunati che ne siamo vaccinati: la pagina di Wikipedia è esaustiva di quello che siamo riusciti a scampare. Tremendo e orribile riandare poi con la mente alle epidemie degli ultimi 100 anni. Ma d'altronde a cosa servono i grandi libri, se non ad approfondire la conoscenza di noi stessi e del mondo passato e presente?

NemesiDi l. Maria-4 luglio 2011

Non può essere considerato il capolavoro dello scrittore ebreo. Un Roth minore, o corto come lo stesso autore definisce questa sua produzione appena recente, non particolarmente esaltante ma che per estrema devozione di chi scrive si merita comunque un buon voto, in pratica una sorta di sei politico!

NemesiDi F. Bruna-2 aprile 2011

Titolo indubbiamnete interessante, ma non so quanto centri con la trama. Leggendo Roth scopro sempre pezzi di storia americana che non conoscevo e mi sembra di viverla personalmente, di essere là con loro, di soffrire insieme al protagonista, mi sono interrogata anch'io con lui sulla fragilità della vita, sullo scarso potere che abbiamo di influenzare il destino... Un libro che leggi in un soffio, ma che ti porterai dentro per sempre!

NemesiDi g. Tommaso-12 febbraio 2011

Un atleta. Un giovane uomo forte, educato, generoso, di sani principi. Un invincibile. O almeno così, e mai sensazione fu più fallace, appariva ai suoi ragazzi, nei campi sportivi all'aperto, nel corso di una drammatica estate, segnata dalla guerra in Europa e dal progressivo diffondersi della polio. Bucky ha solo buon senso e dedizione per proteggere il branco. Quando i suoi ragazzi cadono uno dopo l'altro come birilli, le risposte sono finite. Solo due possono alla fine pagare il conto per tutti: dio e lui stesso, portatore inconsapevole del micidiale contagio. Bucky sacrifica tutto quelllo che ha, un amore nascente, la sua proiezione di futuro, la sua voglia di riscossa sociale. L'epilogo ripercorre l'eterno dilemma sul significato del male. Il dilemma che Eli Wiesel ha scolpito in modo indelebile con queste parole: "Dietro di me sentii il solito uomo domandare: - Dov'è dunque Dio? E io sentivo in me una voce che gli rispondeva: - Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...". Un Roth minore, o corto come lo stesso autore definisce questa sua produzione recente, non particolarmente esaltante ma che per estrema devozione di chi scrive si merita comunque 3 stelle, in pratica una sorta di 6 politico!