Le finestre di fronte
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Biblioteca Adelphi
- Edizione:
- 9
- Traduttore:
- Zallio Messori P.
- Data di Pubblicazione:
- 13 settembre 1985
- EAN:
9788845906305
- ISBN:
8845906302
- Pagine:
- 175
Descrizione Le finestre di fronte
Siamo a Batum, sul Mar Nero, nei primi anni di Stalin. Adil bey è il nuovo console turco. Comincia a guardarsi intorno. Entra nel suo ufficio, «sporco di quella sporcizia lugubre che si ritrova nelle caserme e in certi uffici pubblici». Dà un’occhiata fuori e vede due persone affacciate alla finestra di fronte. «Prendevano il fresco, nell’oscurità, in silenzio». Più tardi vedrà il punto rosso di una sigaretta nel buio di quella finestra. Adil bey avverte subito un invincibile disagio, in quella città desolante, dove tutto lo respinge, dove ogni significato è dubbio e sfuggente. E si sente preso in una rete: sguardi, mezze parole, contrattempi, scene intraviste. Capisce di essere un insetto condannato a contemplare la ragnatela che lo imprigiona. Continua a guardare le finestre di fronte, con maggiore curiosità di quella che mostrano gli altri a osservare lui. Spia le spie, e intanto anche il suo corpo sembra intaccato, una cupa rabbia si unisce alla paura. E l’angoscia si espande, nulla può arrestarla. Su questa scena si consuma una storia di amore, inganno e morte. Pubblicato nel 1933, quando la natura della Russia di Stalin era ancora ignota all’esterno, e nessuno poteva raccontarla dall’interno, questo romanzo è una prova sconcertante della precisione visionaria di Simenon. Nel ritmo torpido e maligno della vita a Batum troviamo tutti i tratti dell’ossessione poliziesca che fa da sfondo al nostro tempo. Nulla di essenziale c’è da aggiungere a questa immagine, che ha una sonnambolica sicurezza. Non vi è qui alcuna preoccupazione ideologica: sola all’opera è la capacità primordiale di cogliere un’aria, un’aura, un’essenza nascosta. Così, forse senza accorgersene, Simenon ha scritto il romanzo russo di quegli anni che altri non hanno potuto scrivere.
Recensioni degli utenti
Una chicca-24 aprile 2012
Un giallo di Simenon ambientato sulle coste del Mar Nero, in un paesino dell'Unione Sovietica, dopo la Prima Guerra Mondiale, con un turco per protagonista! Quello che stupisce non è tanto la straordinaria capacità di descrizione della realtà nei minimi particolari, né altri talenti ben conosciuti dell'autore, ma la conoscenza approfondita e geografica di quella lontana realtà, per di più in un'epoca in cui tutti i fatti politici che fanno da background alla storia (rivoluzione russa, presa del potere di Ataturk in Turchia) sono recenti o recentissimi.
Le finestre di fronte-22 febbraio 2011
Non cedete alla tentazione di fermarvi e abbandonarlo. Cupo, triste, soffocante e frustrante... Tutto ciò si racchiude in questa opera di Simenon che per la sua intensità sembra essere composta di 800 pagine... In uno scenario grigio ed angosciante si incrociano e si sovrappongono gli stili di vita di chi accetta supinamente un regime (qualsiasi esso sia) e di chi invece non vuole, non può, non sa arrendersi alle "regole", non riesce a voltare la faccia, a bere un bicchiere senza pensare... Non c'è via di scampo, la solitudine del protagonista che non sa con chi parlare, a chi rivolgersi, perché in realtà non si può parlare con nessuno, non ci si può rivolgere a nessuno, lascia un senso di frustrazione e di ansia per tutta la durata della storia; perché si ha la sensazione di esserci dentro, alla storia, sembra di essere lì, nella stanza di Adil Bey, con la tentazione di girare lo sguardo per vedere se sono ancora aperte le finestre di fronte.