Doctor Faustus

Nella Germania nazista, un giovane musicista decide di vendere l'anima al diavolo in cambio di una gloriosa carriera artistica. A far da protagonista non è solo Adrian ma anche la Musica, che viene trattata da Thomas Mann come un vero e proprio personaggio. Troppo pedanti e noiose, però, le digressioni intellettuali sulla dodecafonia. Libro comunque da leggere.

Splendido affresco della cultura tedesca e del suo fecondo ma nefasto "patto col diavolo". E' la biografia di Adrian Leverkhn compositore di talento scritta dall'amico Serenus Zeitblom, sotto il qule si cela lo scrittore stesso, ma è anche la storia del popolo tedesco durante il suo periodo più buio. C'è un senso di disfacimento, di tristezza che pervade il romanzo, si assiste alla disgregazione di tutti valori morali che sembrano racchiudersi nel giovane Adrian e non si può che provare pietà per l'uomo privato della sua umanità. Notevoli i continui paralleli fra il periodo storico dei personaggi (1910-20) e quello del narratore (1945) , e soprattutto il finale semplicemente perfetto. Il problema secondo me è questo, Mann è uno scrittore, uno dei più abili, forse il più abile, ma perché queste imprese titaniche? E queste infinite digressioni sulla musica?

il faust di goethe ripreso secoli dopo da un altro tedesco, ora il doctor faustus è la germania stessa, e vende l'anima al diavolo...

Denso come solo Thomas Mann sa. La vita del compositore tedesco Adrian Leverkuen e' una chiave per interpretare la società europea che in grembo portava già il seme della seconda guerra mondiale, ma anche un parallelo della vita del grande filosofo Friedrich Nietzsche. La musica è il mezzo per interpretare l'arte in generale e la civiltà. Tutto seguendo la tradizione dei vari e piè famosi "Faust".