Antichrista

Nonostante il meccanismo dei racconti della Nothomb sia più o meno sempre lo stesso, non é mai ripetitiva, e riesce sempre a coinvolgermi. Le sue storie si muovono sempre in bilico tra la crudeltà, la sopraffazione, la violenza mentale, e la libertà interiore, il riscatto, la scoperta di sé e del mondo. In questa storia riesce a disegnare un ritratto di come moltissimi si sono sentiti da adolescenti, di un micromondo dai meccanismi efferati. Mi é piaciuto moltissimo il modo in cui la Nothomb parla del rapporto della protagonista con i libri, uno dei più bei ritratti di lettori che abbia letto.

Intenso e incredibile. E' come rivivere esperienze passate, immergersi lucidamente nel passato. Impressionante il modo in cui la Nothomb si spinge oltre nel portare fino all'estremo caratteristiche caratteriali che molte ragazze hanno, da entrambi i lati, quello di Christa, sia quello di Blanche. Il modo in cui i genitori di Blanche si comportano forse è anche più sconvolgente, prima e dopo, è umanissimo e speciale. Quanto li si odia nella prima parte del libro, tanto nella seconda vorresti solo intervenire per difenderli, perché è troppo vero che "il non intervento richiede più energia del suo contrario"! Il finale lascia straniti... Effettivamente dalla Nothomb bisognava aspettarselo

Divertente confronto-scontro fra due amiche-nemiche. Gioco psicologico godibile ma indebolito da due personalità stereotipate all'eccesso. Restano, qua e là, delle perle. Che valgono da sole il prezzo del biglietto: "La lettura non è un piacere sostitutivo. Vista dall'esterno, la mia esistenza era scheletrica; vista dall'interno ispirava quello che ispirano gli appartamenti il cui unico mobilio è una biblioteca sontuosamente stracolma di libri: l'ammirazione gelosa per chi non si sovraccarica del superfluo e trabocca del necessario."