Acido solforico di Amélie Nothomb edito da Guanda

Acido solforico

Editore:

Guanda

Traduttore:
Capuani M.
Data di Pubblicazione:
28 agosto 2008
EAN:

9788860886361

ISBN:

8860886368

Pagine:
131
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama Acido solforico

Un nuovo reality show dal nome chiaro e inequivocabile: Concentramento, basato proprio su regole che ricordano il momento più terribile della storia dell'umanità. Per le strade di Parigi si aggira una troupe televisiva con il compito di reclutare i concorrenti che, volenti o nolenti, vengono caricati su vagoni piombati e internati in un campo all'interno del quale altri interpretano il ruolo di kapò. Parte così il gioco, che vede, come da copione classico, l'occhio vigile delle telecamere registrare puntualmente e precisamente la vita di tutti i giorni, e il momento di massima audience si registra quando i telespettatori, da casa, decidono l'eliminazione-esecuzione dallo show di un concorrente attraverso il televoto...

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 10.00

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 15 recensioni

PungenteDi B. Giulia-21 luglio 2013

In "Acido solforico" Amélie Nothomb mette a confronto il nostro passato e il nostro presente e delinea un futuro cupo e terrificante. Quello che caratterizza questo romanzo è una forte critica alla spettacolarizzazione del dolore e al bisogno dei telespettatori di partecipare al reality-show del momento, solo per accaparrarsi una parte (solo immaginata) di notorietà e, d'altra parte, una conferma dell'orrore del nazismo di Hitler. Il risultato è l'ultimo ritrovato in fatto di "spettacolo reale" che attribuisce al voto da casa il significato massimo di togliere la vita a uno dei concorrenti. Altro elemento inquietante di questa ricostruzione futuristica è la sostituzione della volontà televisiva a quella del singolo ma soprattutto della legge: non il principio di legalità a guidare lo Stato, bensì sono i livelli di ascolto che governano il mondo.

DelusioneDi V. Osvaldo-20 maggio 2012

Ennesimo caso di un'idea invogliante ed intrigante ma sviluppata in modo troppo barocco per quanto mi riguarda. Con uno stile talmente contorto che creerà sempre delle opinioni contrastanti: chi lo adora e chi no. Ed io a malincuore per Amelie sono con i "no". Uno stile troppo a ragnatela, con pochissime descrizioni dettagliate che, a mio giudizio, non valorizzano i tanti spunti che offriva la storia.

Acido solforicoDi D. Pietro-29 settembre 2011

Leggendo questo importantissimo romanzo di Amélie Nothomb si pensa sicuramente ad un momento buio della storia: i campi di sterminio della Germania nazista. Infatti il nuovo reality show prende spunto dall'organizzazione dei campi di concentramento per far vivere le persone rapite per strade ignare di tutto.

Un nuovo Grande FratelloDi n. sara-17 settembre 2011

La Nothomb ancora non tradisce: dai lirismi sull'amatissimo Giappone passa con questo libro a temi decisamente piu' cupi: quelli della vita, della morte, della dignita' e del riscatto dell'uomo. Della superiorita' dell'intelletto e dell'ingegno rispetto alla barbarie dei mediocri lasciatisi abbruttire dalla tv. "fatti non foste a viver come bruti... "

Acido solforicoDi L. Michele-31 luglio 2011

La Nothomb come di suo solito è maestra nel trattare temi gravi e importanti con pennellate di stile. Leggendo Acido Solforico ho ricordato le stesse sensazioni provate leggendo Stupore e Tremori: leggere Amélie Nothomb significa ritrovarsi a guardare il mondo a testa in giù, capovolti, dissacrati, spiazzati. Viene da sbattere le testa, da indignarsi, da sorridere e infine da riflettere. Già, perchè il suo scopo è proprio questo: il mondo che ci racconta viene così esasperato e portato i limiti dell'assurdità proprio per denunciare i vizi e le corruzioni di quello reale. E' come se improvvisamente ci colasse addosso una doccia fredda o come se una persona ci scuotesse dal sonno urlandoci in faccia, se ne esce certamente tramortiti ma il messaggio passa e l'intento ottiene il suo effetto. E in questo caso capiamo benissimo a cosa Amélie punta il dito: alla nostra società mediatica e rovinata che non esita a spettacolarizzare il dolore altrui fingendo poi, con un perbenismo e un'ipocrisia senza fondo, di deplorarlo indignandosi. Tutti nel libro, dai politici ai giornalisti passando per la gente comune, si dice disgustata dal reality così immorale e di cattivo gusto, ma intanto tutti si rintanano nelle loro casette ad accendere il televisiore al momento giusto per vedere come va a finire, e l'audience spicca alla stelle. Vedere Conentramento si fa ma non si dice, è come una moda nascosta molto malata, da contestare ma da seguire in gran segreto, esattamente come accade per certe tramissioni dei giorni nostri. In questo senso Acido Solforico è una favola dei nostri giorni, condotta all'esgerazione e all'assurdità, ma con un messaggio chiarissimo che deve farci riflettere. Ho apprezzato l'intento denunciatorio dell'autrice, ho apprezzato le riflessioni di alcuni personaggi (primi fra tutti Pannonique e Zdena, la prigoniera e la kapò, apparentemente divise ma in realtà vittime delle stesso sistema) ma, in quanto a stile e sviluppo dell'intreccio, a mio avviso, rispetto a Stupore e Tremori, Acido Solforico resta un'opera un po' acerba e abbozzata, tanto che il risultato complessivo del libro è poco più che sufficente. Nonostate ciò, Amélie Nothob si conferma un'autrice spiazzante e originale, che voglio andare avanti a conoscere.

Acido solforicoDi A. Rosanna-26 luglio 2011

La scrittrice belga Amélie Nothomb riesce a scrivere di temi importanti e profondi utilizzando sempre tanta leggerezza. Il nuovo reality show intitolato "Concentramento" ha delle regole che ricordano in tutto le regole dei campi di concentramento nazisti. La gente viene "catturata" per strada senza che ne sappia qualcosa. Tra le varie persone verrà catturata anche una ragazza speciale dal nome magico.