Zoo

Provate a immaginarvi di essere in un luogo buio e silenzioso. Pensate di essere a letto, nella vostra casa, invece un grido di orrore vi sveglia perché siete in una gabbia. “Zoo” di Paola Barbato accende le nostre peggiori paure e le rende vivide presenze.
Una donna si ritrova semi nuda in uno specie di zoo, solo che dentro le gabbie non ci sono animali, ma esseri umani in carne ed ossa, pronti a sbranare pur di sopravvivere. Come ha fatto Anna a ritrovarsi lì dentro e per quale motivo si trova lì? Minuto dopo minuto, ora dopo ora, Anna capisce di essere stata rapita e che la mente malata che l’ha condotta fino a lì sta conducendo una guerra di resistenza, per vedere e capire fino a che punto possono arrivare le sue vittime. Chi ha il potere di questo zoo non si fa vedere, li porta alla disperazione, all’orrore e allo sfinimento, incutendo terrore da lontano. Anna però è attaccata alla vita, vuole capire e vuole cercare di liberarsi: inizia così a studiare le altre persone nelle gabbie e capisce che sono tutti esemplari diversissimi di esseri umani. Il piano di chi detiene il potere deve quindi avere un senso, come un senso hanno quelle gabbie e quel macabro gioco. Paola Barbato, già reduce del successo “Io so chi sei”, scrive un thriller che è parallelo al precedente e che manda verso il medesimo finale, ma il luogo spaventoso di Zoo rimarrà a lungo nell’immaginario del lettore, per quella personificazione dell’incubo che rappresenta.