Zeroville di Steve Erickson edito da Bompiani

Zeroville

Editore:

Bompiani

A cura di:
S. Vinci , A. Bruni
Data di Pubblicazione:
14 maggio 2008
EAN:

9788845260469

ISBN:

8845260461

Pagine:
184
Formato:
brossura
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Trama Zeroville

"Cinefilo allo spasimo, Erickson, eppure, allo stesso tempo, un passo oltre, e altrove: nei territori del sogno. Forse, a una prima lettura, "Zeroville" potrebbe sembrare un romanzo su Hollywood, carico com'è di citazioni e rimandi ellittici da iniziati, un romanzo per cinefili, uno di quei libri che escludono appunto tutti quelli che iniziati non lo sono neanche un po'. Ma sarebbe fermarsi al primo livello, perché non è un romanzo su Hollywood - o almeno, non solo, perché certo è anche questo - è un romanzo come ha dichiarato il suo stesso autore in un'intervista, che parla piuttosto di come il cinema, i film, siano diventati parte integrante del sistema nervoso contemporaneo. Il cinema ha cambiato le nostre percezioni, il nostro modo di interpretare la realtà, suadente e persuasivo ci ha accompagnati nel corso del tempo in territori al tempo stesso affascinanti e mostruosi, rassicuranti e terrificanti. E parte integrante del nostro immaginario, così come lo sono i sogni che facciamo la notte, e che si mescolano alle esperienze reali: questo è il tessuto della nostra vita, la trama fitta in cui arte e vita si intrecciano senza che sia più possibile districare un filo dall'altro". (Dalla postfazione di Simona Vinci).

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

ZerovilleDi L. Carlo-22 luglio 2011

Mi sono fidato del giudizio di molti ocnoscenti che ne parlavano come di un capolavoro. Sulle prime non mi è sembrato un granchè, qualcosa di gia letto, lo stile classico di tanta letteraratura avant pop americana. Piano piano la lettura si è fatta interessante e in men che non si dica sono arrivato alla fine. Di cosa parla questo libro ? La risposta potrebbe essere semplice: narra la storia di uno strambo personaggio, drogato di cinema, alle prese con il mondo holliwoodiano. Cosi come il sogno, elemento del quale è intriso, questo è solo l'aspetto manifesto del racconto. Esiste anche un aspetto nascosto, più profondo e significativo, non sempre immediatamente chiaro ma presente in modo deciso. Nella postfazione a cura del traduttore viene indagato quest'ultimo aspetto ma devo dire che l'analisi fatta non mi convince del tutto... C'è qualcosa d'altro. Sono convinto che verrà un momento nel quale, quando meno me lo aspetto, si rivelerà il senso di ciò che ho letto e mi farà esclamare: " ecco di cosa parlava"... Aspetto tranquillo quell'attimo... Comunque un bel libro.

ZerovilleDi a. marco-14 luglio 2011

E' un romanzo che sicuramente non poitrà che attirare un pubblico di cinefili, però è un romanzo che riesce a trasformare il cinema in qualcosa che non interessa solo ai cinefili; il cinema si fa sogno, immaginario, si fa letteratura, si fa groviglio di storie che diventano immagini deformate di ciò che siamo. Per cui non vi fate spaventare e provatelo, che è un gran leggere. Tra l'altro il protagonista, Vikar, nella sua follia è decisamente simpatico, e molte delle sue avventuredisavventure sono di una comicità devastante. E' una specie di Peter Sellers punk (prima che arrivi il punk vero e proprio) sguinzagliato nel mondo scombussolato di Hollywood, tra altri personaggi non meno scombinati di lui. E poi la scrittura di Erickson, fatta di brevi paragrafi numerati, più che di capitoli, è assai accattivante, e porta a leggere senza ritegno. Il che è segno certo di un libro che vale la pena di aprire, e non richiudere finché non si è arrivati alla fine... Quanto al finale, be' , non dico di aver capito proprio tutto, però è affascinante. E mi sa che prima o poi me lo rileggo...