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3 di 5 su 6 recensioni

Il primo libro di SvevoDi F. Pierandrea-8 marzo 2015

Alfonso Nitti è un travet, un impiegato presso una banca d'affari. Lavora alla corrispondenza e poi alla contabilità, svolgendo compiti che sente come qualcosa di non corrispondente alla sua vocazione, che pare in realtà essere quella di uomo di lettere e non di numeri. La sua vita professionale e personale però si complica - e di molto - quando Alfonso entra nelle grazie di Annetta, la figlia del capo della banca, l'inavvicinabile Maller. Per lui, questa relazione sarà solo l'inizio della fine. Un ottimo romanzo del nostro Ottocento!

Una vitaDi N. Marilena-28 febbraio 2012

Il romanzo d'esordio, autopubblicato, di Italo Svevo. Qualche calo di ritmo nella narrazione ma ben scritto, con atmosfere coinvolgenti, e la sua Trieste con le piazze, i moli e la biblioteca. Dalle pagine in cui Nitti si trascina nella vita d'ufficio si intuisce che Svevo è stato impiegato in un istituto bancario per oltre vent'anni. Un libro che in molte parti sembra autobiografico.

Storia di un fallimentoDi S. Andrea-5 maggio 2011

Composto con il titolo "Un inetto", poi modificato per volere dell'editore che temeva di perdere parte delle vendite. Nella realtà, tuttavia, il titolo originale chiarisce bene la tematica del testo: un idealista, un sognatore che si illude di poter cambiare la propria condizione e scopre che il suo destino è di rimanere nelle strette maglie previste dalla sua situazione sociale. Alla fine, la superiorità morale fa di lui l'inetto del titolo originale e della sua esistenza "una" vita, una come tante, piccole, insignificanti vite da dimenticare. Inevitabile perciò la soluzione della storia narrata.

La Vita di TuttiDi C. Valentina-17 dicembre 2010

Più contemporaneo di un contemporaneo. Sia Nitri, il personaggio, che Svevo. Cocente per la sua miseria tutta la storia, sia quella esteriore che quella intima, di quest'uomo che fatica a vivere. Cocente l'occhio di questo acuto scrittore. Indimenticabile.

Una vitaDi l. silvio-1 ottobre 2010

Indubbiamente più complesso della "Coscienza.."a tratti pesante ma estremamente illuminante.Anche qui abbiamo un inetto,anche qui tante paranoie...fondamentalmente un ritratto dell'uomo moderno e contemporaneo inserito in una società standardizzata e ricca di inetti.Insomma Svevo era geniale...da leggere...

Nitti: l'inettoDi m. luigi-30 settembre 2010

Alfonso Nitti è l’inetto, il disagiato incapace di vivere in società, di provare sentimenti veri e di assumersi responsabilità. Nel tentativo di introdursi in un mondo estraneo con il lavoro in banca e la relazione con la giovane figlia del banchiere lo porta alla sconfitta, alla solitudine. Per certi versi è paragonabile al personaggio verghiano Mastro Don Gesualdo, il vinto. Come quest’ultimo, Alfonso Nitti ha cercato di uscire dal piccolo e umile mondo da cui proveniva per raggiungere il ceto emergente, ma in cambio ha ricevuto solo disprezzo e isolamento.