La visitatrice di Maeve Brennan edito da Rizzoli
Alta reperibilità

La visitatrice

Editore:

Rizzoli

Traduttore:
Arduini A.
Data di Pubblicazione:
22 giugno 2005
EAN:

9788817007023

ISBN:

8817007021

Pagine:
109
Formato:
brossura
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Trama La visitatrice

La ventenne Anastasia, orfana di entrambi i genitori, torna nella Dublino della sua infanzia. La aspetta la nonna, consacrata all'ossessiva memoria del passato, chiusa in un dolore freddo, ancora incapace di perdonare Anastasia che aveva scelto, alla separazione dei genitori, di seguire la mamma a Parigi. In equilibrio tra amore distorto e amore respinto, crudeltà delle situazioni e tersa limpidezza dei dialoghi, si dispiega tra le due donne un duello di sentimenti tanto intensi quanto controllati, che si snoda fino a un epilogo malinconicamente inatteso, una svolta orchestrata con spietata eleganza.

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4 di 5 su 2 recensioni

La visitatriceDi L. Alberto-5 agosto 2011

Stupendo e doloroso, avendo letto tutta la sua produzione precedente non ho potuto fare a meno di leggere anche questo inedito. Il racconto lungo sarebbe stato all'altezza dei racconti brevi? La risposta è un po' una via di mezzo. Qui la dolenza arriva pian piano, si fa largo nei comportamenti di Anastasia, della nonna, della signora Kilbride. E poi ti esplode in petto. Soffri con Anastasia il fatto di essere ospite in casa propria, una "visitatrice", perché te ne sei andata con tua madre dopo il divorzio dal padre. E la madre del padre non te lo perdonerà mai. Anche ora che pure la tua di madre è morta. Sottilmente si insinua il gelo del nord dell'Europa. Comportamenti formali nascondono la difficoltà di aprirsi, e perché no di piangere insieme. Certo, la Brennan ci porta a tifare per Anastasia, ma prima o poi ci accorgiamo che anche la ragazza ha i suoi torti. O meglio un suo modo di affrontare la vita che certo non facilita l'incontro. Sembra dirci che tutti siamo soli, che non riusciamo e non riusciremo mai ad incontrarci. Devo ammettere tuttavia che con una dimensione di pagine dimezzata, la forza descrittiva della Brennan usciva più dura e crudele. Qui la sofferenza è sempre cocente, ma fatica le 100 pagine per uscire fuori. D'altra parte, ho goduto (come diceva Eco in una sua bustina sull'Espresso) passeggiando con Anastasia per Grafton Street. O sedendo a guardare le oche a St. Stephen's Green. Anzi qui, c'è un momento di pure dolorosità, quando si confessa che all'aperto si può stare, anche da soli, ma non all'infinto. Da soli, e tristi, e disperati, si può stare dentro le quattro mura della propria casa, anche se più popolata del parco. Non leggetelo senza una tazza di the con un velo di latte.

La visitatriceDi G. Tommaso-23 febbraio 2011

Non è stato precisamente come me lo aspettavo. Tolgo un voto perché il finale ha disatteso le mie aspettative. Difficile parlare di aspettative rispetto a un'autrice pressocché sconosciuta di cui non si è mai letto nulla, in verità. La quarta copertina mi aveva ispirato particolarmente e a livello di atmosfera, di densa ma asciuttissima prosa non posso dire di essere rimasto deluso. Più perplesso mi hanno lasciato i personaggi, non tanto la protagonista quando i comprimari. E il finale, quello davvero l'ho trovato di difficile compresione.