Verso Betlemme. Scritti 1961-1968 di Joan Didion edito da Il Saggiatore

Verso Betlemme. Scritti 1961-1968

Collana:
La cultura
Traduttore:
Vezzoli D.
Data di Pubblicazione:
28 febbraio 2008
EAN:

9788842814818

ISBN:

8842814814

Pagine:
203
Formato:
brossura
Argomento:
Reportage e raccolte giornalistiche
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Verso Betlemme. Scritti 1961-1968

Venti piccoli capolavori firmati da una delle più grandi giornaliste contemporanee che catturano come nessun altro libro lo spirito dell'America e in particolare della California, centro della sua controcultura negli anni sessanta. Venti pezzi in cui lo humour si sposa a un cinismo distaccato, affronta con leggerezza miti e incubi del sogno americano: dalla cronaca nera a un delicato ritratto di John Wayne, un reportage sull'industria matrimoniale di Las Vegas e uno sul Flower Power e la cultura Hippy, dall'industria cinematografica americana che "strangola il talento e avvelena l'anima" fino alle riflessioni e ai ricordi della vita e della carriera dell'autrice. Pubblicata nel 1968, questa raccolta di una ventina di "pezzi, o saggi, se preferite" è considerata un classico moderno. Pochi libri hanno scandagliato in modo così originale l'umore degli Stati Uniti negli anni sessanta e in particolare della California, allora avamposto della controcultura americana. A rendere illuminante ogni singolo reportage e coerente la raccolta nel suo insieme è la scrittura maieutica di Joan Didion, il suo incedere curioso dal particolare a un universale mai "detto" né "saputo". La cronaca di un processo per omicidio diventa il resoconto della fine del sogno americano, un delicato ritratto di John Wayne è l'affresco di un'epoca al tramonto, il racconto di una diatriba tra Joan Baez e il suo vicinato getta una luce impietosa sul lato quotidiano e ordinario dell'icona del '68, il reportage del quartiere di Haight-Ashbury smonta pezzo dopo pezzo il mito del Flower Power. Verso Betlemme setaccia, filtra e racconta un cambiamento epocale, un paese dove tutto sembra andare in frantumi, dove un ordine si è sgretolato lasciando un vuoto che sarà presto riempito da un ordine diverso, più simile al caos: "Il centro non reggeva più. Era un paese di avvisi di fallimento e annunci di aste pubbliche, di rapporti ordinari su omicidi involontari, di bambini nel posto sbagliato e famiglie abbandonate, di vandali che non sapevano nemmeno scrivere correttamente le parolacce con cui imbrattavano i muri." Joan Didion non fa che regalarci la sua ostinata curiosità, il suo sguardo lucido e meravigliato, e il risultato è una lezione irripetibile di giornalismo narrativo che trascende lo spazio e il tempo del proprio oggetto d'indagine.

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