Utopia
- Editore:
Demetra
- Collana:
- Nuovi acquarelli
- Data di Pubblicazione:
- 16 giugno 2010
- EAN:
9788844037949
- ISBN:
8844037947
- Pagine:
- 160
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Filosofia sociale e politica
Descrizione Utopia
Tommaso Moro in "Utopia" descrive un'immaginaria isola-regno abitata da una società ideale, nella quale alcuni studiosi moderni hanno ravvisato un opposto idealizzato dell'Europa sua contemporanea, mentre altri vi riscontrano una satira sferzante della stessa. Moro derivò il termine dal greco antico con un gioco di parole fra ou-topos (cioè non-luogo) ed eu-topos (luogo felice); utopia è quindi, letteralmente, un "luogo felice inesistente".
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Recensioni degli utenti
Mai anacronistico-16 settembre 2011
Qualche anno dopo la scoperta dell'America, gli esploratori iniziavano a scrivere ciò che con i loro occhi avevano visto nel Nuovo Mondo, per raccontare agli abitanti d'Europa i paesaggi e le usanze dei nuovi territori scoperti. Tommaso Moro prende come modello i racconti dei viaggiatori per stendere il suo romanzo più famoso, che è Utopia, libro nel quale si parla di un'isola sulla quale le leggi e i costumi perseguono il benessere degli individui, la felicità, la pietà, l'amore; un'isola in cui l'oro e le gemme non hanno utilità, se non quella di indicare gli schiavi o intrattenere i bambini. Qui viene ripudiata la gloria conquistata in guerra, vengono disprezzati l'odio e il dolore ed i sovrani pensano e lavorano per il bene del popolo. Chi lavora di più guadagna di più, viceversa chi lavora di meno guadagna di meno, contrariamente a quanto avviene nell'Inghilterra di Moro, dove i nobili che comandano a bacchetta senza muovere un dito sono tra i più ricchi, mentre chi lavora per loro è considerato un semplice servo. L'Utopia è il racconto di un viaggio immaginario nell'isola ideale, dove diritti e doveri vengono rispettati da chiunque. Un libro che nonostante sia stato scritto cinquecento anni fa, risulta essere di un'attualità agghiacciante e forse dovremmo seguire i consigli degli utopiani per rendere il nostro mondo un po' più vivibile.
Utopia-8 maggio 2011
Tommaso Moro, un uomo che è morto per difendere gli ideali a cui ha sempre tenuto, mai rinnegandoli neanche con la minaccia della prigione prima, e dell'ascia poi. Questa sua Utopia, un mondo ideale dove vivere, è filosofia allo stato puro, poesia per la nostra mente che non è nemmeno in grado di credere per un minuto che tutto ciò possa concretizzarsi, ma quanto sarebbe giusto avverare questo sogno... Il voto intermedio l'ho dato solo per la pesantezza di un testo che ovviamente essendo stato scritto nel XVI secolo diventa per il lettore contemporaneo una lettura in salita. Consigliato per tutti i sognatori.
L'isola che non c'è-2 novembre 2010
Thomas Moore in fondo descrive una sorta di "isola che non c'è", ma non abitata da fate e bambini mai cresciuti per assaporare le gioie dell'infanzia eternamente, ma abitata da bambini che vogliono anche diventare grandi perchè c'è speranza nel poter assaporare con gioia la vita anche da adulti, perchè le relazioni sono basate sull'autenticità, le responsabilità non sono terribili costrizioni ma semplicemente la conseguenza dell'imparare ad avere coscienza delle cose. Un paese dove l'uomo può coltivare il meglio di sè e non il peggio, costruendo una società vera, con leggi morali e politiche necessarie e veramente umane. Un tema rimasto dal 1500 attualissimo a quanto pare.
Utopia-1 ottobre 2010
L’umanista Moro aveva forse colto, sulla scia di Platone, come ogni tendenza umana necessiti di un ideale: un’azione al Bene, un sorriso all’Amore, etc. Quest’opera multiforme si apre come uno specchio: a sinistra, nella prima parte, la realtà quotidiana; a destra, nella seconda parte, il modello, assente e irrealizzabile appunto perché ideale. Ma forse l’ideale, l’Utopia, non è la dimensione del sogno (come meri racconti di Lestrigoni e Sirene), ma la necessaria dimensione cui deve tendere l’uomo, per migliorarsi.
Utopia-15 settembre 2010
Anche se risale al 1500 è attualissimo, leggendolo si capisce che il mondo anche evolvendosi non cambia mai per certi versi.