Uno virgola due. Viaggio nel paese delle culle vuote. Con DVD di Silvia Ferreri edito da Futura

Uno virgola due. Viaggio nel paese delle culle vuote. Con DVD

Editore:

Futura

Data di Pubblicazione:
10 ottobre 2006
EAN:

9788823011618

ISBN:

8823011612

Pagine:
150
Formato:
prodotto in più parti di diverso formato
Argomenti:
Sociologia della nascita, Sociologia del lavoro e dell'impiego
Acquistabile con o la

Descrizione Uno virgola due. Viaggio nel paese delle culle vuote. Con DVD

L'Italia da anni è il paese con la più bassa natalità al mondo, un paese in via d'estinzione. Le donne italiane hanno in media poco più di un figlio a testa, per la precisione uno virgola due. Quali sono le ragioni? Parlando con le donne, l'autrice ne scopre molte, ma la ragione principale è che l'Italia non è un paese pronto a sostituire la figura della madre con quella della madre lavoratrice. L'Istat ce lo aveva già detto attraverso le cifre. Questo libro e il documentario danno a quei numeri volti, nomi, suoni, colori. Il volume è il racconto delle vicende che hanno accompagnato la realizzazione del film, un'inchiesta sulla fatica di essere madri e sul mondo del lavoro al femminile, ma soprattutto l'incontro sgomento tra la giovane autrice e un universo in cui svaniscono le immagini di neomamme serene e sorridenti, sostituite da donne che dopo aver avuto un figlio si ritrovano con il coltello tra i denti a difendere il loro lavoro da una cultura che predilige il profitto a una vita umana. Una sorta di backstage in forma narrativa, la cronaca di un viaggio a tratti molto amaro che parte come una ricerca e diventa dopo un anno un film documentario.

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4 di 5 su 1 recensione

InteressanteDi M. Lele-5 dicembre 2010

Il libro è ben scritto, forse a volte un po' didascalico e con un'imprecisione macroscopica sui tempi della maternità obbligatoria. In realtà la Ferreri non ha pretese e questo è apprezzabile, perché non si erge a grande scrittrice o regista d'eccezione. Il suo è un desiderio di denuncia di un problema reale, quello delle discriminazioni delle donne-madri sul lavoro, e già solo per questo l'iniziativa va premiata.