L' ultimo quadro. Dal cavalletto alla macchina
- Editore:
Castelvecchi
- Collana:
- Etcetera
- Traduttore:
- Tellini A.
- Data di Pubblicazione:
- 31 gennaio 2015
- EAN:
9788869440151
- ISBN:
886944015X
- Pagine:
- 104
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Storia dell'arte e stili artistici: dal 1900 in poi
Descrizione L' ultimo quadro. Dal cavalletto alla macchina
Il 30 ottobre 1921, pochi giorni dopo l'inaugurazione della controversa mostra "5x5=25", Nikolaj Tarabukin annuncia in una conferenza all'Istituto di Cultura Artistica che è stato dipinto "l'ultimo quadro", ovvero che il Costruttivismo ha portato a esaurimento una vieta tradizione di pittura quale pratica per la realizzazione di "oggetti" senza vera utilità. Tarabukin, pensatore radicale e progressista - ma non marxista né membro di partito - è uno dei protagonisti della riflessione estetica nella Russia rivoluzionaria e avanguardista. Nel 1923, a Mosca, amplia e articola la sua premessa critica dando alle stampe il saggio qui riproposto, in cui sostiene che la pittura da cavalletto, l'opera da museo contemplativa e metafisica, è finita, e che l'arte è in procinto di diventare a tutti gli effetti una forza attiva, integrata nei processi produttivi della realtà sociale. Tarabukin si rifa a Oswald Spengler per denunciare il declino della cultura contemporanea e segnalare nell'avvento del Produttivismo la via d'uscita dalla crisi. Introdotto da uno scritto di Angelo Trimarco, "L'ultimo quadro" riscopre un testo fondamentale, polemico e utopistico, che scavalca la retorica della creazione proletaria e mira alla fusione definitiva di arte, lavoro e vita.
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