Trama L' ultima estate che giocammo ai pirati
Tre ragazzini - Luca, voce narrante, Davide e Mario -, i tre moschettieri, come vengono chiamati, sono i protagonisti di quotidiane avventure: giocano a biglie, ai pirati, alla guerra con mitici Sten di legno di faggio. Giocano, rovistano nei solai in cerca di cimeli, ed esplorano i luoghi proibiti dei partigiani... E proprio durante una di queste esplorazioni Luca scopre un cadavere: è Delmo, un uomo buono e innocente - lo scemo del villaggio, qualcuno direbbe - al quale i ragazzi, come tutti, volevano bene. Quando gli indizi sembrano incolpare Giona, un reduce inglese rissoso e ubriacone, Mario, il più maturo dei tre forse perché ha perso la mamma e ha un padre alcolizzato e violento, decide che non si può lasciare impunito l'assassino di Delmo. Bisogna vendicarlo. Si fa in fretta a passare dal gioco a una terribile realtà, soprattutto se si incontrano delinquenti senza scrupoli. Ma occorre molto coraggio, o incoscienza, quando la linea d'ombra che separa la giovinezza dall'età adulta non attraversa solo il mutare dei sentimenti e delle emozioni, ma si sporca di sangue. Questo è il messaggio chiaro che viene dalla voce addolorata e fiera dell'Italina, splendida figura di vecchia che di quei ragazzi è l'unica confidente, forse perché, custode a sua volta di un antico lacerante segreto, è l'unica che può veramente capirli.
Recensioni degli utenti
L'UlTiMa EsTaTe ChE GiOcAmMo Ai PiRaTi-3 novembre 2010
Bravo Alessandro! Libro molto bello, una storia di guerra e di amicizia, semplice ed avvincente, atroce e delicata allo stesso tempo. Scrittura scorrevole che cattura sino alla fine. I personaggi sono interessanti e costruiti con molta cura: come non affezionarsi ai 3 giovani protagonisti e alla cara Italina? Ho apprezzato i dialoghi e l’uso del dialetto parmense che è stato definito da molti azzeccatissimo ma ammetto che da buona "terrona" ^^ alcune frasi ho faticato a coglierle e ho dovuto rileggerle più volte per afferrarne il significato. Mi ha vagamente ricordato “Io Non Ho Paura”, lettura consigliata.
bella storia-16 settembre 2010
una bella storia non banale, un libro che si fa leggere dall'inizio fino alla fine, bella l'ambientazione.
fine della eta' spensierata-10 agosto 2010
Questo romanzo sottolinea la fine della eta' spensierata. Il brusco passaggio dalla eta' infantile a quella adulta. Lo scontro con l'amara realta' di tre ragazzini che alla fine della storia ragazzini non sono piu'. Bello.
bello...-7 agosto 2010
Ottimo libro d'esordio per questo giovane autore Parmigiano che ci fa tornare indietro nel tempo, quando si usciva di casa la mattina e si rientrava solo per pranzare o per cenare e i genitori non ti davano per disperso!!!...
UN BEL LIBRO E UNA BELLA STORIA-16 febbraio 2010
Questo libro mi è piaciuto molto (adesso me lo rileggo per riassaporarlo senza avere la foga di sapere come va a finire). Desideravo leggere una storia semplice, pulita, ambientata in Italia. Il libro si apprezza anche perché ha la voce narrante di un ragazzino dodicenne del 1955.