Toska

La giusta definizione di Toska: non è un libro di poesia, è un una poesia continua, un dizionario di emozioni da portare dietro, in borsa, nello zaino, perché riesce a tradurre in parole, in immagine, in musica, una vasta gamma di emozioni: dalla melodrammaticità adolescenziale, al deserto di emozioni con cui, crescendo, bisogna fare i conti. Ad un prima lettura del libro rimani confuso: alcune poesie ti risvegliano vecchi sentimenti che pensavi di aver ben chiuso nel cassetto dei ricordi, quindi un grazie speciale all’autore che brutalmente ti costringe a guardare in faccia sentimenti che vuoi ignorare (paghi lo psicologo a tutti i lettori). Altre poesia sembreranno uno specchio di quello che sei ora, in questo esatto momento. Altre ancora non le capirai: solo rileggendole e approfondendo ogni volta maggiormente sentirai che parlano a corde che ancora non sono state suonate, ma che è tempo spolverare. È una poesia continua da sfogliare nel corso della giornata, della settimana, consiglio a chiunque abbia il coraggio di fare conti con il suo sé di leggere le poesie di Toska, non tanto per farsele piacere o per farne uno studio tecnico quanto per porsi delle domande e trovare delle eventuali risposte rispetto a quello che uno si sente dentro.