Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente di Chicco Testa edito da Einaudi

Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente

Editore:

Einaudi

Collana:
Gli struzzi
Data di Pubblicazione:
1 aprile 2008
EAN:

9788806189198

ISBN:

8806189190

Pagine:
113
Formato:
brossura
Argomento:
Energia e ingegneria nucleare
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Descrizione Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente

Con il referendum del 1987 l'Italia ha deciso di chiudere le sue centrali nucleari. Ma oggi la battaglia per l'ambiente passa per una politica energetica che non escluda il nucleare, come fonte energetica a zero emissioni di idrocarburi e come unica vera alternativa alla dipendenza energetica delle importazioni di gas e petrolio. Il leader storico dell'ambientalismo italiano spiega perché e, nel farlo, ripercorre vent'anni di discussione pubblica italiana sulle politiche ambientali ed energetiche. Racconta le tappe della discussione fino all'arrivo della legge del 1987, e spiega quella che per lui non è un'abiura del verbo ambientalista, ma l'espressione della consapevolezza che la soluzione sia nelle tecnologie. Innanzitutto in quelle che ci possono consentire di usare l'energia in modo più efficiente, nelle fonti alternative, nel miglioramento dei consumi e dei combustibili nei trasporti, ma anche nell'uso dell'energia nucleare.

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2 di 5 su 2 recensioni

un concentrato di banalitàDi M. Pierluigi-29 ottobre 2010

Se provate a leggere la storia professionale di Chicco Testa capirete bene perché non potrà mai scrivere un libro oggettivo o scientifico ma soltanto un libro di opinione, cioè quella a servizio degli interessi dei gruppi industriali. Lasciate parlare gli scienziati, è meglio. I dati poi si manipolano facilmente, utilizzando solo quelli che fanno comodo. Le conclusioni e le deduzioni in questo libro sono facilmente confutabili. Il fatto che si scrivano simili libri d'opinione (non di scienza, sia chiaro), questo sì che dovrebbe far pensare. E così, mentre i paesi nordici fanno case energeticamente efficienti, hanno piste ciclabili e un sacco di pannelli solari, noi, il "paese del sole" stiamo ancora a parlare di un nucleare che non si farà mai. Piuttosto ridicolo, e non c'è bisogno di essere ambientalisti per rendersene conto.

NUCLERARE SI O NUCLEARE NODi P. Tullio-16 dicembre 2008

Finalmente una pubblicazione che espone un'altra versione di una certa verità; quella che si basa sull'aspetto meno ideologico e più realista dell'energia nucleare e delle altre energie rinnovabili. Perciò, discordo diametralmente con coloro che, sulla base della sola teoria dottrinaria e, quindi, all'ombra di fatti ed elementi concreti, vorrebbero ingessare la spontanea evoluzione del mondo moderno. Insensibili nei confronti dell'attualità, preferiscono guardare oltre, verso un avvenire che essi immaginano ma che non conoscono e che vorrebbero non solo giudicare ma addirittura condannare in contumacia, a priori. Essi vorrebbero che si tornasse indietro nel tempo, verso un passato idillico, magari, invece di continuare a progredire, come abbiamo fatto fin dall'inizio della nostra evoluzione ed in particolare delle tecniche degli ultimi due secoli. Sognano quel famoso "paradiso" del buon selvaggio, di un'epoca che in realtà non è mai esistita, ma che ormai è già stata sconfessata dagli eventi dalla stessa storia. Il mondo è certamente mille volte migliore oggi; un operaio oggi gode delle comodità che in altri tempi nemmeno un monarca poteva desiderare; e se la sopravvivenza dei cetacei o dei ghiacciai è minacciata e può di fatto risultare dolorosa dal punto di vista strettamente sentimentale, ciò non toglie che l'interesse prioritario per tutti noi, per tutta la specie umana vivente è il benessere presente ed immediato, quello degli individui attuali di oggi e non di un domani al quale si dedicheranno i saggi e gli scienziati di allora. I pessimisti, profeti della fine del mondo, possono aspettare ancora. Sui problemi che sorgeranno domani lasciamo che la scienza - quella vera - si pronunci al momento necessario, come del resto ha sempre saputo fare. Gli umani sbagliano, certo, ma hanno pure il privilegio di saper rimediare ai propri errori. Popper, del resto, insegna che la conoscenza non si esaurisce; i verdi militanti e non, credono di sapere; credono alle teorie come ad una religione e predicono un avvenire catastrofico, come se fosse una certezza e sono sempre pronti a scommeterci. Eppure, sul clima, gli umani non riescono nemmeno a prevedere le condizioni del tempo a distanza di poche settimane; profetizzare la fine della vita sul nostro bellissimo pianeta, è un mero esercizio di presunzione. Raccomando, dunque, senz'altro la lettura di questo saggio, proprio perché scritto da chi conosce la materia da dentro, per averla vissuta e trattata in prima persona; ossia, da un individuo che vuole vedere per credere e non si limita a voler credere per vedere. Infatti, l'autore proviene pure lui proprio dalla LEGA AMBIENTE, ma contrariamente ai suoi vecchi compagni, dimostra ora di avere imparato dall'esperienza, con la cognizione di causa necessaria, generata dal processo della ricerca e della sperimentazione, quindi non un semplice poeta nostalgico e romantico, ma uno studioso che sa di cosa sta scrivendo.