Tolstoj è morto di Vladimir Pozner edito da Adelphi
Alta reperibilità

Tolstoj è morto

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Giromonti Greco G.
Data di Pubblicazione:
26 maggio 2010
EAN:

9788845924958

ISBN:

8845924955

Pagine:
274
Formato:
brossura
Argomenti:
Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1800 al 1900, Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900
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Descrizione Tolstoj è morto

Ottobre 1910: Tolstoj, ottantaduenne, abbandona segretamente la tenuta di Jasnaja Poljana e, in compagnia della figlia Aleksandra e del dottor Makovickij, parte in incognito su un vagone di seconda classe; ma un malore colpisce il grande vecchio, e i tre fuggiaschi sono costretti a fermarsi ad Astapovo. Nel giro di poche ore la stazioncina sperduta "alla periferia dell'impero" diventa "il centro del mondo": l'afflusso di corrispondenti delle maggiori testate russe, di fotografi e cineoperatori è infatti massiccio e tempestivo. E proprio alla stampa spetterà il ruolo principale nella vicenda. Nei decenni successivi alla morte di Tolstoj molti dei suoi discepoli e quasi tutti i suoi figli sentirono il bisogno di pubblicare testi memorialistici e spesso risentitamente polemici, con l'intento di ristabilire la "verità" sulla fine dello scrittore e sulle ragioni della sua fuga. Il libro di Vladimir Pozner taglia di netto il nodo delle contrastanti versioni tornando ai nudi fatti, ricostruiti con precisione maniacale sulla base di un corpus sterminato di documenti inediti (dispacci telegrafici, corrispondenze, bollettini medici), che vengono ampiamente integrati a stralci dalle lettere e dai diari di Tolstoj e della moglie Sofja, nonché da altri testi (memorie, saggi, opere letterarie), con una tecnica combinatoria squisitamente cinematografica.

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3 di 5 su 2 recensioni

Un'occasione sprecataDi G. Luigi-16 maggio 2012

Idea originale e inizio travolgente: il romanzo è architettato attraverso dispacci, telegrammi, missive private, frammenti di libri e testimonianze e persegue gli ultimi giorni di vita del grande scrittore russo, primo avvenimento mediatico mondiale. Peccato che dopo la seconda parte lo stratagemma inizi a indicare un po' di stanchezza e l'abbondanza di fonti, rispetto alla minimalità degli eventi, muti il tutto in una artifizio un po' faticoso.

Tolstoj è mortoDi c. lello-26 settembre 2011

Tra tutti i libri dedicati a Tolstoj questo forse è il più interessante per tematiche e costruzione, visto l'ampio uso di altri testi conferisce al suo libro il valore aggiunto di una precocissima metatestualità. Ma d'altra parte, come poteva essere diversamente? Sia il grande scrittore che sua moglie (per tacere di altri familiari e testimoni) ci hanno lasciato le pagine bellissime e inquietanti dei loro diari e delle loro lettere, tanto che ci si perde a divagare sugli abissi sottesi al loro matrimonio. Pozner vi aggiunge dispacci telegrafici, rapporti polizieschi, articoli di giornale con un montaggio cinematografico che spiega il suo successivo passaggio al mondo della sceneggiatura. Lo storico vive sui documenti, lo scrittore ci gioca e si affida a loro per conferire al proprio testo ritmo, spessore, drammaticità. Talora la presenza di personaggi inferiori all'importanza del momento - i gendarmi, il pope, i cronisti - rende grottesche le scene. Così pure la velocità della ricostruzione lascia aperte le domande cui la morte del protagonista ci ha lasciato. Ma, in fondo, anche questo era inevitabile.