Il Kurdistan e la causa curda nella storia delle relazioni internazionali (1916-2020)
- Tipologia:
Tesi di Laurea di primo livello
- Anno accademico:
2020/2021
- Relatore:
- Sante Crucinai
- Università:
Università degli Studi della Tuscia
- Facoltà:
Scienze Politiche
- Corso:
Scienze Internazionali e Diplomatiche
- Cattedra:
storia delle relazioni internazionali
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 74
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 6.13 Mb
Descrizione Il Kurdistan e la causa curda nella storia delle relazioni internazionali (1916-2020)
La tormentata storia del popolo curdo ha inizio già nel 35000 a. C, quando si registra la comparsa dell’Homo sapiens nell’arco montuoso che cinge a nord la pianura della Mesopotamia, dai monti Amanus alle catene del Tauro e dello Zagros. Nel xv secolo gli ottomani incorporano i territori del kurdistan e acquisiscono sempre maggior potere fino allo scoppio della prima guerra mondiale. È proprio l’esito di questo conflitto il principio della presente trattazione che si apre con la dissoluzione della “sublime porta” e la spartizione dei suoi territori tra le potenze vincitrici nel maggio del 1916 tramite l’accordo di Sykes-Picot. Pertanto, si ripercorre tutto il Novecento indagando sulle grandi rivendicazioni del movimento curdo e dei gruppi che lo compongono, nonostante le scissioni, le lotte intestine e le minacce dei governi in cui è attivo: Turchia, Siria, Iran e Iraq. Infine, si giunge ai tempi moderni, dove il Kurdistan non è ancora riconosciuto come uno stato autonomo e lotta ogni giorno per la sua indipendenza, mentre elabora forme di governo rivoluzionarie come il confederalismo democratico del Rojava e riceve sostegno da schiere di combattenti stranieri. Oggi i riflettori sono puntati sui curdi poiché combattono la diffusione del radicalismo islamico e l’arabizzazione imposta dal governo di Erdogan in Turchia, dove costituiscono 1/4 della popolazione.