Io gioco, tu giochi, loro lavorano. Una riflessione sul ruolo dei giocattoli e sul lavoro minorile legato alla loro produzione di Maddalena Vulcani

Io gioco, tu giochi, loro lavorano. Una riflessione sul ruolo dei giocattoli e sul lavoro minorile legato alla loro produzione

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2005/2006

Relatore:
Sclaunich Magda
Corso:

Scienze della Formazione Primaria

Cattedra:

Metodologie e tecniche del gioco e dell’animazione

Lingua:
Italiano
Pagine:
145
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.42 Mb

Descrizione Io gioco, tu giochi, loro lavorano. Una riflessione sul ruolo dei giocattoli e sul lavoro minorile legato alla loro produzione

La tesi di laurea si propone di compiere un percorso circolare: partendo dall'analisi del ruolo assunto dai giocattoli nella società occidentale, analizza la condizione dei bambini che, invece di giocare, lavorano e indaga il fenomeno atroce di quei bambini il cui lavoro consiste proprio nel realizzare i giocattoli che il mercato richiede per i figli del consumismo. Nel corso della trattazione della prima parte, intitolata "Nel paese dei balocchi", viene analizzato il gioco quale fenomeno centrale nel complesso delle attività umane e quale esperienza dalle numerose e importanti implicazioni in tutte le aree dello sviluppo del bambino. L'approfondimento compiuto nella sezione "Dove i giocattoli non sono un gioco" prende avvio dalla vetrina di un negozio di giocattoli, dai capricci dei bimbi davanti alle novità e dalla rassegnata accondiscendenza degli adulti, per spingere la riflessione a quei bambini che non giocano e non tanto perché non possiedono giocattoli, quanto perché la possibilità di giocare è stata loro negata. Sono i bambini che lavorano, bambini di cui leggiamo distrattamente sulle pagine dei giornali o di cui vediamo le immagini alla televisione, per cui proviamo pena e di cui ci ricordiamo soprattutto quando insistiamo con i nostri bambini, figli di questa metà del mondo, perché mangino, studino o rimettano in ordine loro cameretta. Sono bambini provenienti da ogni parte del mondo che reclamano a gran voce il loro diritto all'istruzione e a una vita decorosa in cui la loro infanzia sia rispettata, una vita in cui non siano venduti e trattati come schiavi. Oggi il lavoro minorile esiste, in misura molto più massiccia di quanto si pensi. È la nostra stessa società, spinta da logiche di mercato, a incoraggiarlo. Nel mondo milioni di minori sono costretti a vivere una condizione che non è la loro, caricati di pesanti responsabilità all'interno del proprio nucleo familiare, costretti a svolgere compiti che danneggeranno seriamente la loro salute e lo sviluppo della loro personalità. Il lavoro minorile, specialmente il lavoro forzato e la schiavitù, è vietato da numerosi atti di diritto internazionale redatti sotto l'egida delle Nazioni Unite che, nella Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, riconosce il diritto al gioco quale diritto fondamentale. Viene, quindi, offerta una panoramica sulla legislazione italiana e internazionale e sulle azioni promosse dai governi, dalle istituzioni internazionali e dalle ONG per combattere questa vergogna per l'umanità. Dopo una disamina generale sullo sfruttamento dei minori, il cerchio si chiude e la riflessione torna agli oggetti attraenti e colorati delle vetrine dei negozi, sprofondando nelle agghiaccianti storie di quei bambini che costruiscono giocattoli per rendere felici altri bambini, e nei drammi che spesso si celano dietro la produzione dei giocattoli. Sono i bambini che vivono soprattutto dal Sud-Est Asiatico, quelli che assemblano i pupazzetti che i nostri ragazzini richiedono con insistenza e che poi dimenticano in un cassetto. Nel quinto capitolo si procede, quindi, a un'analisi dei "giochi sporchi delle fabbriche di giocattoli", che in genere sfruttano la manodopera a basso costo, costringono a condizioni di lavoro disumane, con orari impossibili e misure di sicurezza inadeguate e in molti casi fanno ricorso al lavoro minorile. Si prendono successivamente in esame le iniziative concrete contro il lavoro minorile, riflettendo sul ruolo del Commercio Equo e Solidale, sui codici di comportamento delle imprese, sui marchi di garanzia che certificano il rispetto dell'infanzia e sulle campagne volte a sensibilizzare l'opinione pubblica, come la Global March e la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile. Nel corso dell'ultimo capitolo, "Un futuro senza lavoro minorile", vengono esposte alcune strategie di intervento per eliminare lo sfruttamento, che presuppongono la priorità e la necessità della scolarizzazione. Il ruolo della scuola è sostenuto in modo particolare dall'UNICEF, attraverso numerose esperienze innovative, quali la figura degli insegnanti itineranti, la flessibilità nei programmi scolastici, il diretto coinvolgimento della famiglia e della comunità (legato a progetti di sviluppo locali). La tesi si chiude con una nota di speranza: eliminare il lavoro minorile oggi è possibile. Le stime dell'ILO riportate nel rapporto del 2006, "The end of child labour: within reach", dimostrano come, grazie a un movimento mondiale, in cui i governi, le parti sociali e la società nel suo complesso hanno dato il proprio contributo, il fenomeno del lavoro minorile abbia registrato, negli ultimi quattro anni, una sensibile diminuzione a livello mondiale. Dare un futuro a coloro ai quali il passato è stato rubato e garantire ai bambini di poter essere realmente bambini è, dunque, una partita che si può vincere.

€ 24.00
Download immediato
servizio Prenota Ritiri su tesi Io gioco, tu giochi, loro lavorano. Una riflessione sul ruolo dei giocattoli e sul lavoro minorile legato alla loro produzione
Prenota e ritira
Scegli il punto di consegna e ritira quando vuoi

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti