Efficienza e armonizzazione delle banche islamiche di Francesco Decorato

Efficienza e armonizzazione delle banche islamiche

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2006/2007

Relatore:
Giampaolo Gabbi
Correlatore:
Massimo Matthias
Facoltà:

Economia

Corso:

Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa

Cattedra:

Gestione degli intermediari creditizi

Lingua:
Italiano
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
3.46 Mb

Descrizione Efficienza e armonizzazione delle banche islamiche

L’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 ha fatto riemergere i pregiudizi sulla civiltà mussulmana che per tempo erano rimasti lievemente sommersi. La cultura occidentale ha continuato a giudicare l’Islam come una minaccia e a osservarlo con eminente distacco; tuttavia, di fronte all’elevato flusso migratorio dovuto innanzi tutto al forte sviluppo economico occidentale e al mutamento delle prospettive di insediamento da parte degli emigrati, si è riscontrata una forte necessità di accettare non solo un nuovo concetto sociale e religioso ma anche dei nuovi principi economici. La società mussulmana, in virtù di tali eventi, è andata a insediarsi non solo sul piano culturale e religioso, con l’introduzione di usi e costumi, ma anche sul fronte finanziario con lo sviluppo di un mercato che attualmente conta più di 200 istituzioni, 230 miliardi di dollari di fondi gestiti e una capitalizzazione degli istituti superiore a 7 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuale del 15%, per il quale è previsto un incremento nei prossimi anni. Questo fenomeno può apparire paradossale, poiché l'Islam è considerato da alcuni come incompatibile con il "nuovo ordine mondiale" che si è imposto dalla fine della guerra fredda e, infatti, prende campo il problema di spiegare, nell'epoca della finanza globalizzata, come le istituzioni che rigettano l'"usura" (traduzione “Ribā”) possano integrarsi in un sistema fondato esclusivamente sull'uso degli interessi. Questione che viene affrontata attraverso una verifica delle possibilità di impiego degli strumenti operativi predisposti dalla prassi bancaria islamica all'interno del sistema finanziario occidentale al fine di "servire" i musulmani cittadini, residenti o migranti e incentivare le relazioni commerciali con gli Stati islamici. A quest’opinione negativa si contrappone una realtà finanziaria che nel pieno della crisi dei mutui americani, sviluppatesi all’inizio di quest’anno, ha osservato l’immunità del business islamico alla tempesta. Lo studio del fenomeno è frutto di numerose ricerche sviluppate in particolar modo dagli economisti statunitensi e anglosassoni che, nei primi anni del nuovo millennio, hanno visto la pubblicazione di molti libri e articoli sull’argomento cercando di aprire lo sguardo non solo sugli aspetti strettamente economici ma anche sulla dimensione religiosa che risulta essere il pilastro dell’architettura finanziaria islamica. In questo lavoro, dopo una prima fase introduttiva che offre un quadro, seppur generale, dei principi religiosi e delle tipologie di contratti rispettosi del Corano necessaria per l’apertura di qualsiasi approfondimento sul tema, l’interesse si concentra sull’adeguamento delle banche islamiche ai principi dettati dalla regolamentazione del capitale dettata da “Basilea 2“, spiegandone gli adattamenti e i mezzi risolutivi forniti dall’"Accounting and Auditing Organization for Islamic Financial Institutions (AAOIFI), equivalente del trattato di Basilea per la vigilanza bancaria, assieme all’Islamic Finance Service Board (IFSB). In questa fase viene offerta una panoramica sui modelli organizzativi dell’istituzione finanziaria islamica e sull’esperienza raggiunta da alcuni Paesi mussulmani e dall’Inghilterra. Successivamente l’attenzione si sposta sul tema dell’efficienza del sistema bancario introducendo, in prima battuta, la letteratura relativa agli aspetti generali e, successivamente, la formulazione di un modello empirico per l’applicazione sul sistema finanziario in esame convogliando nel campione banche islamiche che presentano filiali in Europa e altre che, invece, presentano un interesse a insediarsi in Europa. Le conclusioni, infine, esaminano l’esperienza italiana nel campo della finanza islamica che tuttora sta eseguendo i suoi primi passi; tuttavia, la sua collocazione geografica e la presenza di una forte etnia mussulmana ne stanno favorendo lo sviluppo. L’argomento verrà trattato offrendo opinioni e spunti di riflessione sul piano giuridico e sociale e fornendo, inoltre, una panoramica delle iniziative italiane in tale campo.

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