Ricercare nel web. Luci e ombre nel cambiamento in atto
- Tipologia:
Diploma di laurea
- Anno accademico:
2007/2008
- Relatore:
- Raimondo Guarino
- Università:
Università Roma Tre M.Luchetti
- Facoltà:
Lettere e Filosofia
- Corso:
Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Cattedra:
Lineamenti di storia dello spettacolo
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 96
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 1.73 Mb
Descrizione Ricercare nel web. Luci e ombre nel cambiamento in atto
Navigare. Navigare mi ha fatto sempre pensare al mare aperto dove non si intravedono rotte visibili, percorsi, tracciati evidenti. Le rotte sono fili invisibili, strade immateriali, eppure vengono solcate con sicurezza da sempre, siano di guida le costellazioni o la nuova tecnologia, il mare è come se fosse segnato da autostrade, su cui le navi scivolano, lente o veloci, verso una loro meta. Ma nel far questo attraversano altri incroci, rotte, che portano altrove. Allora si potrebbe cambiare strada in continuazione, stare in mare all'infinito, anche se è delimitato, finito. Infinite vie, sempre nuove per un mondo finito. Questo mi viene in mente ogni volta che navigo su internet, anche quando sono alla ricerca di qualcosa che sia già premeditato, conosciuto, con un indirizzo in tasca sicuro. Ed è per questo che dalla mia postazione ho cercato di imbrigliare questa libertà di navigazione per renderla pi๠efficace. D'altronde, è proprio vero che in internet si è totalmente liberi? Non usiamo dei motori di ricerca che appaiono come interfacce che ti indirizzano e guidano? Non scelgono per noi possibilità escludendone altre? Non stiamo come in un sistema bloccato, che cerca di spingere verso di noi, offrendoci una moltitudine di informazioni che non riusciamo a selezionare, fino al rischio di non sapere pi๠cosa stavamo cercando? Insomma, un favoloso ipertesto dove si ha l'illusione di essere liberi, eppure si è guidati; dove si ha l'impressione di scoprire tracciati, già da altri costruiti e appositamente segnati. Questo potrebbe essere positivo se internet non stesse diventando un grande mercato tradendo l'idea iniziale di agorà . Per le mie ricerche sul teatro o sui teatri mi sono avvalso di un metodo già conosciuto, lo stesso che ho usato per i libri. Affidarsi a quegli storici del teatro, registi, ricercatori che, da un loro scritto, ti fanno rimbalzare su altri e poi ancora su altri, indicandoti, a volte apertamente, a volte sommessamente, le strade possibili che loro hanno percorso e che danno senso e stimolo a chi non le conosce. Un affidarsi non ideologico ma critico, perché le strade che indicano sono lastricate di apporti originali e problematici, riflessioni e discussioni continue. Un lavoro rivolto a chi, operando nelle scuole o nelle associazioni culturali, voglia soffermarsi, tra la velocità e la moltitudine delle informazioni, a cercare di riflettere e dibattere sui molteplici problemi che la mutazione in atto pone e a cercare di trovare nuove relazioni per unire o disunire i fatti concreti che viviamo o studiamo. "Il teatro è una sfera il cui presente sta in particolare rapporto con il passato. Questa relazione e i valori che essa determina producono storiografia e si intrecciano con la storiografia. Nel campo del teatro la separazione tra ricerca storica e conoscenza pratica produce paralisi e mistificazione. C'è un pensiero attivo nei fatti e negli scritti del teatro del XX secolo che esprime l'operare di comunità autonome che cercano la propria eredità e creano la propria scienza. La storicità del teatro non è un fattore che ci allontana dalla pratica ma un antidoto al senso comune che la sottrae alla vita per fissarla nella doxa. La pertinenza la scelta di campo che assumiamo non è la specificità della storia del teatro ma, al contrario, la specificità delle culture teatrali che la rendono possibile". C'è una generazione di storici del teatro che ha dato vita alla pubblicazione Teatro & Storia e che io ho seguito anche nel web, prima nel sito di cultura teatrale a cura del dipartimento di studi teatrali dell'Università de L'Aquila, poi nell'affascinante e faticosa costruzione di un altro sito di cultura teatrale: Teatro & Storia Web. Sento, innanzitutto, la necessità di un punto di partenza o almeno un "adesso sono qui" e di cercare, nell'osservazione, di prestare attenzione ai pregiudizi ideologici. Ed è proprio da T&S Web che ho voluto iniziare per fare altri incontri e riflettere sulle problematiche che si incontrano nel web e sulle scelte che bisogna affrontare nel lavorare al sito che si propone come un archivio vivente. Sento, inoltre, oggi, la necessità di ribadire un impegno laico alla ricerca storica. "l'oggetto della storia è per sua natura l'uomo. O, meglio, gli uomini. A una scienza del diverso si addice meglio del singolare, favorevole all'astrazione, il plurale, che è il modo grammaticale della relatività . "il buon storico è come l'orco della fiaba: là dove fiuta carne umana, là è la sua preda".