Il non-profit in Romania dal crollo del comunismo verso una società attiva
- Tipologia:
Tesi di Laurea di primo livello
- Anno accademico:
2009/2010
- Relatore:
- Matteo Villa
- Correlatore:
- Gabriele Tomei
- Università:
Università degli Studi di Pisa
- Facoltà:
Scienze Politiche
- Corso:
Scienze sociologiche
- Cattedra:
Politica sociale
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 79
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 1.10 Mb
Descrizione Il non-profit in Romania dal crollo del comunismo verso una società attiva
Il cuore della ricerca è un'analisi empirica sul non-profit in Romania ma l'elaborato riserva ampio spazio anche a riflessioni generali e tentativi di definizione del concetto/fenomeno non-profit e di individuazione delle sue dinamiche nella società contemporanea e dei suoi rapporti con la società contemporanea. L'argomento della ricerca è il non-profit e l'oggetto in questione è l'evoluzione della struttura del non-profit nel contesto spazio-temporale della Romania negli anni successivi al crollo del regime comunista fino ai giorni nostri. Quel che si intende comprendere è la struttura del non-profit rumeno e come sia cambiata dal crollo del comunismo. In questo senso ci interessa analizzare la diffusione nazionale del non-profit, la sua specificazione per regioni e settori economici e le sue fonti di finanziamento. Inoltre, secondo una prospettiva più qualitativa, si intende comprendere le relazioni che intercorrono tra il non-profit rumeno e gli attori circostanti (in particolare for-profit e pubblici), tra non-profit e i suoi attori interni (in particolare il volontariato) e tra non-profit e le aspettative di miglioramento socio-economico (in particolare lo sviluppo del capitale sociale). La tesi proposta – e confermata dai risultati – afferma che la struttura del non-profit rumeno ha subito numerose trasformazioni negli ultimi vent'anni similmente a quello che è accaduto negli altri stati europei ma queste trasformazioni – anche in seguito a un confronto con altri paesi ex-comunisti – sono almeno in parte peculiari della Romania sia dal punto di vista della quantità (numero di organizzazioni totali e attive, numero di membri totali ed attivi, etc. ) sia della qualità (tipi di attività e settori, grado di istituzionalizzazione, grado di commercializzazione, etc. ) sia della dinamica di sviluppo. Dal punto di vista quantitativo il numero di organizzazioni non-profit totali è cresciuto a livelli elevati negli anni ma è ancora oggi basso e distribuito disomogeneamente nel territorio. Inoltre, il numero di organizzazioni attive è negli anni sempre stato circa il solo 30%. Infine, mentre sembra venga coinvolta una larga parte di popolazione, la quota di forza lavoro non-profit remunerata è limitata. Queste organizzazioni in Romania sono coinvolte principalmente nella cultura, nei servizi sociali e nell'educazione. Il primato della cultura tra le missioni non-profit è una caratteristica distintiva di alcuni paesi ex-comunisti, che hanno visto il regime tollerare tali missioni reputandole non concorrenti col potere dello stato. dal lato delle fonti finanziarie caratterizzava la romania una spiccata dipendenza da fonti internazionali, collegata a un basso sostegno da parte dello stato e dei cittadini. Il volontariato rumeno rimane importante sia per lo svolgimento delle attività non-profit, sia per lo sviluppo del non-profit stesso e sia pure per lo sviluppo dello stato liberal-democratico. Il radicamento sociale del non-profit rumeno è ancora debole, in quanto deboli sono le relazioni degli attori non-profit tra di loro, con gli attori for-profit, e con lo stato. Il crescente grado di istituzionalizzazione, professionalizzazione, privatizzazione, commercializzazione, globalizzazione-europeizzazione illustra uno stato del non-profit rumeno ancora non maturo ma con significanti tendenze al mutamento. Nonostante il non-profit rumeno possa ancora essere considerato giovane, questo si è dovuto ricostruire da sé dopo il crollo del comunismo, e dal quel giorno sono stati comunque fatti grossi passi avanti e le prospettive del futuro prossimo sono positive.