Il doppio nella letteratura contemporanea. Due casi di studio: Tabucchi e Auster di Alessia Valenzano

Il doppio nella letteratura contemporanea. Due casi di studio: Tabucchi e Auster

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2023/2024

Relatore:
Tirinanzi De Medici Carlo
Correlatore:
Brugnolo Stefano
Corso:

Lingue e Letterature Straniere

Cattedra:

critica letteraria e letterature comparate

Lingua:
Italiano
Pagine:
110
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
2.40 Mb

Descrizione Il doppio nella letteratura contemporanea. Due casi di studio: Tabucchi e Auster

L’obbiettivo di tesi è stato quello di esaminare due opere mediante le tecniche di comparazione e critica per poterne evidenziare i tratti comuni e non, e come gli autori hanno esposto e portato avanti differenti aspetti rispetto ai canoni classici. Oggetto della mia analisi è lo studio del doppio nella letteratura contemporanea, portato avanti attraverso due casi di studio: Tabucchi con Notturno Indiano e The New York Trilogy di Auster. In entrambe le opere analizzate nel corso dell’elaborato non ci si trova davanti una formazione di doppi presentata apertamente dall’autore; non si hanno doppi come quelli di Dr. Jekyll and Mr. Hide di Stevenson o The Picture of Dorian Gray di Wilde. I doppi dispiegati da entrambi gli autori sono doppi personali: sono i protagonisti che sentono la necessità, consciamente o inconsciamente, di sdoppiarsi perché non riescono a superare determinati avvenimenti nella vita, o di non sentirsi completi in loro stessi. Ogni nuovo «ostacolo» si può affrontare creando un doppio, un’identità adatta a quel tipo di problema e che sappia risolverlo, o almeno provi, in maniera più efficacie rispetto a quanto avesse potuto fare l’io originale del protagonista. Tabucchi parte dal motivo del sogno; più e più volte nel corso del romanzo si fa riferimento al motivo del sogno che getta le basi per un viaggio onirico, facendo si che il lettore abbia sempre il dubbio se quello che sta leggendo sia reale o meno, se si tratta di esperienze davvero vissute oppure solo di sogni. Altra prova che avvalora questa tesi è l’utilizzo da parte di Tabucchi della notte; lo sfondo entro cui si svolge il suo racconto è la notte, non a caso il titolo stesso dell’opera richiama i notturni musicali e la tradizione (appunto legata al sogno) letteraria che da questi è derivata. Una lettura utile per evidenziare quanto appena scritto è lo studio di Freud sui sogni. Freud studia i sogni perché convinto che attraverso di essi i desideri inconsci e repressi del soggetto risalgano a galla nel conscio, e quindi diventi possibile analizzarli e studiarli. Questa lettura aiuta a comprendere perché Tabucchi ha utilizzato il tema del notturno, con tutte le sue possibili associazioni, proprio per rappresentare il doppio nel suo romanzo. Auster, a differenza di Tabucchi, non si serve del motivo del sonno e del viaggio per esporre il doppio; la narrazione nella trilogia è sempre diurna, non ci sono rimandi alla fase del sonno e i protagonisti non si mettono in marcia compiendo un viaggio (viaggio onirico per Tabucchi), anzi rimangono bloccati all’interno della città, che li ingloba e crea alienazione in loro. Però il primo romanzo della trilogia prende avvio proprio durante la notte, quando, una chiamata al numero sbagliato dà il via all’intricata narrazione e agli scambi di identità. Quest’unica menzione del notturno forse serve ad Auster per giustificare e sorreggere la storia che è priva di logica; in essa regna il caos, a partire dalla metropoli nella quale è ambientata, per terminare nei doppi che si susseguono nel corso dei romanzi. Questa condizione può essere suggerita dal riferimento iniziale alla notte, che, come per il romanzo di Tabucchi, rende labile il confine fra reale e immaginario, giustificando e permettendo gli sdoppiamenti presenti nella trilogia. Una cosa che accomuna i due romanzi è che i protagonisti sono alla ricerca di persone, e, più in generale, la struttura “a indagine” dei testi. Tuttavia Tabucchi e Auster utilizzano questa ricerca in maniera differente: in Auster la natura d’indagine della ricerca è esplicita; inoltre l’indagine non prende avvio per volere dei protagonisti, ma su commissione. Si può notare quindi come le motivazioni alla base della ricerca sono opposte tra Tabucchi e Auster. Differente è anche il finale: il romanzo di Tabucchi si conclude con il ritrovamento di Xavier, amico verso il quale, però, il protagonista ha perso ogni interesse. Questa perdita di interesse potrebbe essere interpretata come un’affermazione della propria identità, avvenuta attraverso il corso del viaggio e grazie a tutti gli incontri avuti nel corso di questo. Con affermazione di identità si intende la scelta del protagonista di continuare ad essere l’identità del’hic et nunc in quanto il ritrovamento dell’amico Xavier si è risolto con la presa di coscienza di trovarsi davanti al suo io passato, un io in cui il narratore non si riconosce più. In Auster, invece, l’indagine ha un risultato opposto: i protagonisti subiscono continui scambi di identità e sdoppiamenti che certificano la perdita della loro identità, oramai frammentata e precaria. Un elemento che accomuna i due romanzi è la metariflessione. L’atto della scrittura, infatti, ha un ruolo importante. Ogni protagonista è uno scrittore ed è attraverso il suo scrivere che prende avvio o viene spiegato il doppio.

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