L'assistenza sessuale per le persone con disabilità di Francesco Galeazzi

L'assistenza sessuale per le persone con disabilità

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2020/2021

Relatore:
Pierangelo Cenci
Corso:

Servizio Sociale

Cattedra:

servizio sociale

Lingua:
Italiano
Pagine:
47
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.88 Mb

Descrizione L'assistenza sessuale per le persone con disabilità

Le persone con disabilità, oltre a essere spesso sottoposte al giudizio, anzi, al pregiudizio degli altri, spesso sono considerate, genericamente intese come persone prive di affettività o comunque con un grado limitato di quest'ultima. Questo pregiudizio annulla la dimensione relazionale delle persone con disabilità, che comporta anche la volontà/possibilità di esprimere affetto verso l'altro, ignorando inoltre in queste qualsiasi desiderio di esprimere il proprio lato erotico e sessuale, o di formare una propria famiglia, costruendo un rapporto duraturo con il/la proprio/a partner. Da queste premesse è nato, anche in Italia, da alcuni anni il dibattito sul diritto all’assistenza sessuale per le persone con disabilità che non hanno modo di vivere la propria sessualità in autonomia e secondo i principi di autodeterminazione; un diritto che deve essere inteso sia nell’accezione dell’articolo 23 della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che tutela l’accesso alla vita affettiva e di relazione (compresa la pianificazione familiare e riproduttiva) delle persone con disabilità senza discriminazione rispetto agli altri, sia, come affermato dalla nostra Costituzione, come diritto alla prevenzione e alla salute. Il dibattito muove dalla convinzione che ciò che cercano le persone con disabilità non riguarda soltanto l’aspetto genitale, ma è qualcosa di più profondo, qualcosa che è insito in ogni essere umano: l’incontro con l’altro. Infatti, ciò a cui aspirano è poter vivere una relazione basata su affettività, su carezze, e solo per ultimo un rapporto sessuale vero e proprio; cose che sono state da sempre negate a chi vive in determinate condizioni di salute. Nel primo capitolo ci soffermeremo sulla dicotomia sessualità/disabilità; tramite un excursus vedremo come il corpo della persona con disabilità veniva rappresentato nell’antichità, e di come la sua rappresentazione sia cambiata nel corso del tempo. Uno spazio sarà dedicato anche al tema dell’adultità e di come certe caratteristiche del nostro welfare, ma anche un atteggiamento fin troppo protettivo da parte delle famiglie, perpetuino all’infinito il processo di infantilizzazione; per concludere poi su una rapida rassegna dei luoghi comuni che circondano il mondo delle persone con disabilità. Il secondo capitolo è dedicato completamente al tema dell’assistenza sessuale, del lavoro svolto dal comitato lovegiver di Maximiliano Ulivieri e dal dott. Fabrizio Quattrini, e di come essa sia presente in numerose realtà europee. Il terzo capitolo invece, si soffermerà sulle normative giuridiche italiane ed internazionali che riguardano il tema della sessualità, in particolare sul disegno di legge n. 1442, presentato da diversi senatori il 9 aprile 2014 e tutt’ora fermo in Senato, di cui il primo firmatario è stato il senatore Sergio Lo Giudice.

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