L’approssimarsi delle elezioni presidenziali americane del 1992 e il giudizio sui vari candidati da parte dei giornalisti del “Corriere della sera”, de “La Repubblica” e de “La Stampa” di Claudio Fumagalli

L’approssimarsi delle elezioni presidenziali americane del 1992 e il giudizio sui vari candidati da parte dei giornalisti del “Corriere della sera”, de “La Repubblica” e de “La Stampa”

Tipologia:

Tesi vecchio ordinamento

Anno accademico:

2006/2007

Relatore:
Cristina Scatamacchia
Correlatore:
Manuel vaquero Pineiro
Corso:

Scienze Politiche

Cattedra:

storia ed istituzioni americane

Lingua:
Italiano
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
6.28 Mb

Descrizione L’approssimarsi delle elezioni presidenziali americane del 1992 e il giudizio sui vari candidati da parte dei giornalisti del “Corriere della sera”, de “La Repubblica” e de “La Stampa”

Ll presente lavoro ha mirato a valutare l’opinione dei giornalisti dei tre principali quotidiani italiani, il “corriere della sera”, “La Repubblica” e “La Stampa”, riguardo all’entrata in campo dei vari candidati democratici e repubblicani aspiranti alla presidenza degli Stati Uniti d’America durante l’intero anno preelettorale 1991. La scelta è caduta su questi tre giornali perché ritenuti in grado di fornire una visione esaustiva di tutti gli avvenimenti di politica estera, di politica interna e di economia accaduti in America da gennaio a dicembre del 1991. Data l’importanza e il numero degli eventi che hanno caratterizzato il ’91 e che hanno poi rivestito un ruolo cruciale e centrale sull’esito della successiva elezione presidenziale del 3 novembre 1992, la mole di articoli apparsi sui tre quotidiani è stata decisamente notevole, in particolare su “La Repubblica” e sul“Corriere della sera”. I giornalisti che hanno realizzato tali articoli sono stati per il “Corriere della sera” Rodolfo Brancoli, Stefano Cingolani, Rocco Cotroneo, Massimo Gaggi, Gianni Riotta e Franco Venturini; per “La Repubblica” Ennio Caretto, Romano Giachetti, Franco Marcoaldi, Eugenio Occorsio, Roberto Petrini, Alberto Ronchey, Arturo Zampaglione e Vittorio Zucconi; per “La Stampa” Furio Colombo, Franco Pantarelli e Paolo Passarini. Gli autori degli articoli presi in considerazione nella tesi, oltre a riportare i fatti e gli avvenimenti più importanti per la comprensione di ciò che accadeva in America nel ’91, si sono avvalsi di interviste realizzate con autorevoli economisti, politologi e storici americani quali: il decano degli economisti statunitensi, John Kenneth Galbraith, l’allora presidente della commissione bilancio della camera dei rappresentanti nonché noto economista, Leon Panetta, il potente banchiere della Lazard Freres di New York, Felix Rohatyn, l’esperto di economia e di strategie militari, Edward Luttwak, e il massimo torico dell’America contemporanea, Arthur Schlesinger jr. I giornalisti italiani hanno riportato, inoltre, opinioni, indicazioni e commenti di personalità politiche democratiche e repubblicane, di storici, di economisti, di politologi e di gente comune, che hanno contribuito alla comprensione degli avvenimenti, degli umori e delle sensazioni prevalenti nell’America del ’91. Passando a una sintetica descrizione degli eventi trattati, anticipo il contenuto dei due capitoli in cui è suddivisa la tesi e sottolineo anche che, alla fine di essa, è stato inserito un conciso epilogo in cui si dà notizia di coloro che, in previsione dell’elezione presidenziale americana del 4 novembre 2008, nei primi sei mesi di quest’anno preelettorale 2007, si sono già candidati per la conquista della nomination democratica e repubblicana. Nel primo capitolo ho analizzato i primi tre anni della presidenza del repubblicano George Bush, la situazione interna all’America alla vigilia dell’anno elettorale1992 e, infine, ho descritto il funzionamento del sistema elettorale presidenziale americano inserendo anche alcuni riferimenti storici, mettendone in evidenza le peculiarità che lo caratterizzano e sottolineandone i pregi e i difetti. Il primo capitolo è stato scritto sulla base di testi riguardanti sia colui che sarebbe divenuto nel 1992 il futuro presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, sia le elezioni presidenziali del ’92 comprensive degli eventi e delle analisi dell’anno preelettorale 1991. Gli autori di tali testi includono hOrst Dippel, Ferdinando Fasce, Mario Francini, Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto, Paul Krugman, Giuseppe Mammarella, Massimo Teodori, Bob Woodward, Empedocle Maffìa, Robert E. Levin, Maria Giovanna Maglie ed Ennio Caretto, che è anche il giornalista che ha scritto il più copioso numero di articoli per “La Repubblica”. Nel secondo capitolo ho attuato un’analisi approfondita dell’anno preelettorale 1991 attraverso i tre quotidiani italiani sopra citati e ho riportato quasi 200 articoli, che rappresentano le fonti primarie sulle quali ho basato la mia ricerca. Ho scritto un’introduzione per ogni articolo che illustra il pensiero del giornalista. Ho poi inserito i passi più salienti dell’articolo stesso, ritenendo che potessero essere utili a chiarire ed a specificare meglio la realtà sociale, politica, economica e culturale americana del momento. Nel secondo capitolo, inoltre, ho dato una serie di indicazioni relative alla figura del governatore dell’Arkansas, Bill Clinton, che in quel momento era solo uno dei sei candidati democratici scesi in lizza, ma che sarebbe poi emerso sul finire del ’91 e successivamente nelle elezioni primarie divenendo presidente degli stati uniti nel 1992. Ho anche riportato i passi più salienti del suo discorso di candidatura alla presidenza, pronunciato il 3 ottobre 1991 a Little Rock in compagnia della moglie Hillary e della figlia Chelsea, in cui esponeva le sue idee, i suoi propositi, i suoi obiettivi e quindi, in sostanza, il suo programma elettorale.

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