Fattori di rischio per l'asma bronchiale. Elementi per il management multidisciplinare della malattia di Sara Campolonghi

Fattori di rischio per l'asma bronchiale. Elementi per il management multidisciplinare della malattia

Tipologia:

Tesi vecchio ordinamento

Anno accademico:

2006/2007

Relatore:
Lorenzo Simonato
Facoltà:

Psicologia

Corso:

Psicologia

Cattedra:

Igiene

Lingua:
Italiano
Pagine:
195
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
2.31 Mb

Descrizione Fattori di rischio per l'asma bronchiale. Elementi per il management multidisciplinare della malattia

L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, dall'eziologia in parte ancora sconosciuta, che affligge un'ingente quantità di persone in tutto il mondo e per la quale non è ancora stata trovata una cura definitiva. Negli ultimi dieci anni, però, la ricerca scientifica ha fornito i mezzi sufficienti per riconoscere la malattia in tempo e controllarla nella maggior parte dei casi (linee guida tradotte in molte lingue, trattamenti farmacologici, controlli di follow-up, ecc.). Nonostante ciò, ancora oggi la maggior parte dei pazienti non ha tratto beneficio dai progressi ottenuti nel trattamento dell'asma e molti, talvolta, non hanno nemmeno la possibilità di accedere a cure rudimentali; inoltre, i dati epidemiologici degli ultimi anni mostrano che, in molti Paesi - anche quelli più avanzati dal punto di vista della ricerca e del sistema sanitario - un elevato numero di casi di asma, di ospedalizzazioni, di morti e di spese dirette e indirette sarebbero evitabili se anche solo si gestisse la malattia su più fronti, utilizzando le competenze, le strategie e gli strumenti che sono già a disposizione. Il controllo dell'asma richiede, come vedremo, una vera e propria auto-gestione da parte dei pazienti, che deve essere continuativa e integrata con la vita quotidiana, nonché la partecipazione attiva di tutte le figure coinvolte (familiari, professionisti, istituzioni, ecc.) e questo in molti casi non avviene. Le gravi carenze nel controllo che ancora oggi sussistono portano, oltre a disagi fisici, ospedalizzazioni e decessi evitabili, anche a una consistente riduzione della qualità di vita degli asmatici e delle loro famiglie. Il corretto e costante trattamento medico e farmacologico della malattia è il primo passo per il controllo della malattia; non è di facile realizzazione. In ogni caso questo traguardo, che sarebbe sufficiente per qualunque altra patologia non cronica o meno complessa, non lo è per l'asma: chi ne soffre, infatti, oltre a seguire rigorosamente il programma di trattamento ogni giorno, deve anche evitare l'esposizione ai numerosi fattori di rischio in grado di svilupparlo e/o di scatenarlo, presenti in tutti gli ambienti indoor e outdoor e, in particolare, nelle grandi città e nei paesi industrializzati. I più diffusi e nocivi fattori di rischio per l'asma bronchiale (oltre che per la salute pubblica in generale) sono l'inquinamento atmosferico, originato dalla combustone del carburante dei mezzi di trasporto e l'abitudine al consumo di fumo di tabacco, da cui deriva l'inalazione attiva e passiva del fumo. L'esposizione ai rischi ambientali, in particolare, se precoce (ovvero in età pediatrica), è molto difficile da evitare, per la varietà e diffusione di tali fattori e per le rinunce, le modificazioni delle abitudini, dello stile di vita e degli ambienti stessi che occorrerebbe mettere in atto. Al trattamento farmacologico e all'evitare i fattori di rischio vanno aggiunti anche altri elementi, che occorre considerare nell'intervento, in quanto possono interferire con un'idonea gestione della malattia: si tratta di aspetti legati alle caratteristiche della malattia, al rapporto medico-paziente, di tipo psicologico (individuali e familiari), culturale, socio-economico, ecc. e anche legati alla scarsa conoscenza a livello sia individuale che collettivo dell'asma e delle sue caratteristiche, per cui il problema viene ignorato o sottovalutato sia dall'opinione pubblica che nelle scelte politiche. Per modificare le cose un primo passo da compiere è quello di esplorare e studiare una particolare situazione, meglio se da diversi punti di vista, attraverso ricerche epidemiologiche, come avviene da diversi anni. Questo tipo di ricerche, come l'"Indagine sull'inquinamento atmosferico e funzionalità respiratoria nei bambini affetti da asma bronchiale nelle ULSS 12 e 13 del Veneto” (presentata in questo lavoro), consentono, infatti, di ottenere un quadro della situazione rispetto agli elementi indagati e, pertanto, possono diventare il punto di partenza per la progettazione di interventi mirati. Inoltre, diventa di estrema rilevanza investire sull'informazione e sull'educazione dei pazienti, delle famiglie degli asmatici, dell'opinione pubblica, oltre che, naturalmente, dei medici e del personale sanitario, relativamente al trattamento medico e alla prevenzione (evitare i fattori di rischio, modificazioni delle abitudini e dello stile di vita, ecc.) per coinvolgere tutte le varie parti in causa, come risorse e agenti attivi in interventi integrati per una gestione non solo multi-disciplinare ma anche collettiva dell'asma bronchiale e per la promozione della salute individuale e pubblica.

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