Le figure di supporto all'assistenza infermieristica evoluzione storico-normativa linee guida per l'introduzione delle figure di supporto nelle realtà sanitarie progetto di inserimento degli oss n

Da molti anni, tutte le attività di assistenza ricadevano sugli infermieri professionali. Venne abolita la figura di infermiere generico per creare l'infermiere unico, ma, se da una parte si riconosceva l'importanza di un contributo infermieristico qualificato, dall'altra si creavano delle condizioni che sminuivano la professionalità degli stessi. Si delineò la figura dell'infermiere unico e polivalente che doveva assicurare le carenze di tutti gli altri. Attualmente operano figure di supporto che sono state introdotte gradualmente a partire dalla metà degli anni '80, nel cui profilo sussistono differenze, il rilascio di un attestato di qualifica valido nel settore sociale e sanitario. La gestione di questo tipo di personale viene affidata agli infermieri. L'operatore tecnico addetto all'assistenza in Italia, l'istituzione della figura di ausiliario socio-sanitario specializzato è avvenuta nel 1984, anche se i programmi formativi sono stati definiti solo nel 1987. Il loro ruolo era di collaborazione con l'infermiere per le attività di igiene e di posizionamento dei pazienti, cioè di assistenza semplice al malato. Ma ciò non risolveva la carenza di infermieri, ragion per cui vennero anche aperte nuove scuole per infermieri, incentivate le iscrizioni con borse di studio e venne istituita un indennità infermieristica che riconosceva agli infermieri una maggiore retribuzione rispetto ad altri professionisti inquadrati nello stesso livello retributivo. Nel 1990, per sollevare l'infermiere da mansioni di tipo indiscutibilmente alberghiero, venne introdotta la figura dell'operatore tecnico addetto all'assistenza (ota). La sua attività viene gestita dall'infermiere che gli affida compiti dopo aver valutato la complessità in relazione allo stato di salute del paziente. Negli anni '90 si assiste a un consolidamento dei servizi territoriali che diventano una realtà operativa e assorbono molte risorse del sistema. La continua evoluzione e diversificazione dei bisogni delle persone assistite hanno incrementato la complessità nella definizione della miglior risposta assistenziale e della sua conseguente erogazione. L'emergenza infermieristica viene riconosciuta e per affrontarla si elaborano nuove strategie. La formazione infermieristica diventata universitaria, e viene istituita una figura che si inserisce negli ambiti sociali e sanitari come supporto alle specifiche professionalità di riferimento: l'operatore socio sanitario (oss). L'esigenza di affiancare operatori di supporto è un'evidenza consolidata: tutte le indagini condotte hanno stimato che il 30 per cento delle attività a carico degli infermieri professionisti è improprio. Il processo di inserimento di figure di supporto è irreversibile, e ora va governato per ottimizzare l'uso delle risorse professionali, per differenziale l'assistenza fornita, per orientare le cure infermieristiche, per sviluppare competenze cliniche e diversificare quelle avanzate e per sviluppare il ruolo educativo nei confronti del malato e delle sue figure di riferimento.