Valore e riproduzione del capitale in Marx di Andrea Raimondi

Valore e riproduzione del capitale in Marx

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

1999/2000

Relatore:
Prof. Franco Donzelli
Corso:

Economia Politica

Cattedra:

Storia delle dottrine economiche

Lingua:
Italiano
Pagine:
179
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.39 Mb

Descrizione Valore e riproduzione del capitale in Marx

Il presente lavoro si occupa della teoria economica di Karl Marx, con particolare riferimento all'analisi della riproduzione del capitale così come è contenuta nel II libro del Capitale e, più precisamente, negli "schemi della riproduzione”. Prima di affrontare tale argomento abbiamo ritenuto indispensabile svolgere una ricerca di carattere metodologico: volevamo capire quale fosse la visione dei nessi sociali propria di Marx, visione entro la quale si doveva collocare la sua analisi economica. Per il motivo ora riportato abbiamo cercato, nel capitolo I, di mettere in luce i rapporti sussistenti tra il pensiero di Marx e la filosofia hegeliana, da cui ha inizio quel percorso teorico che avrà come sbocco l'elaborazione della teoria del "materialismo storico”. Con l'elaborazione di quella teoria Marx prende coscienza dell'importanza dello studio dell'economia politica, scienza che è in grado di rendere intelligibili i meccanismi sociali e che chiarisce il ruolo che la "struttura”, la base materiale della società, svolge nell'influenzare il comportamento della "sovrastruttura”, della "società civile”. Del resto per Marx l'economia politica sviluppata soprattutto grazie al contributo di Smith e di Ricardo non doveva servire per perfezionare strumenti d'indagine teorica che potevano essere usati in ogni circostanza e applicati a ogni modo di produzione sviluppatosi nel corso dei secoli ma, piuttosto, egli ricercava strumenti d'analisi con cui poter definire le particolarità del modo di produzione borghese, basato su rapporti di tipo capitalistico. Una volta comprese le motivazioni che spinsero Marx a occuparsi dello studio dell'economia politica, vedremo più in dettaglio gli strumenti analitici dei quali si servì, con particolare riferimento al modo con cui egli utilizzò il metodo dell'astrazione scientifica. Vedremo che suo scopo principale era quello di trovare le caratteristiche proprie del modo di produzione capitalistico cogliendone al contempo i caratteri comuni ad altri modi di produzione. Il paragrafo II.1 prende in considerazione la struttura dell'opera economica di Marx evidenziando i cambiamenti di "piano” succedutisi mano a mano che egli procedeva nello studio dell'economia politica. Saranno anche qui tenute principalmente in evidenza le questioni metodologiche che Marx stesso affronta nel sistematizzare le sue ricerche. Vedremo come i rapporti fondamentali della società vengano analizzati dal punto di vista del "capitale in generale”, categoria che sintetizza le "forme pure” di quei rapporti sociali. A partire dal paragrafo II.2 entreremo nell'universo concettuale della teoria del valore marxiana. In quel paragrafo verrano prese in considerazione, in particolar modo, le categorie di "valore di scambio”, di "plusvalore”, di "capitale costante” e di "capitale variabile”. Nell'esporre la teoria del valore e le categorie sulle quali essa poggia, abbiamo ritenuto metodologicamente corretto partire con l'analisi della merce, seguendo in questo Marx, in quanto la merce rappresenta la categoria più semplice e più concreta dalla quale prendono vita e si sviluppano tutte le altre fino a giungere alla categoria del "capitale”. Nel paragrafo II.2.1.1 è riportata la critica di Böhm-Bawerk alla teoria del valore-lavoro di Marx, critica che viene presa come esempio delle critiche rivolte nel corso degli anni a quel tipo di teoria del valore. Le ragioni di questa scelta sono sostanzialmente due: la prima deriva da una questione storica, poiché la critica di Böhm-Bawerk è in ordine di tempo la prima di una certa importanza; la seconda è che tale critica viene portata da un punto di vista totalmente diverso da quello marxista, sia concettualmente che metodologicamente, il punto di vista della teoria "soggettivista”. Anche nel paragrafo successivo, II.2.1.2, si riporta uno spunto polemico, quello suscitato dai concetti di lavoro semplice e di lavoro complesso, che ci consentirà di approfondire il senso del concetto di lavoro "indifferenziato” o "astrattamente umano” che è parte integrante della teoria del valore di Marx. Il terzo capitolo tratta, invece, della circolazione del valore–capitale, in cui il capitale stesso viene ad assumenre nuove determinazioni e nuove forme: tramite il processo della circolazione il modo di produzione capitalistico si riproduce e riproduce le condizioni della sua esistenza. L'analisi della circolazione viene affrontata da Marx su due livelli teorici. Il primo riguarda la circolazione del capitale singolo, in cui si fa astrazione dell'esistenza materialmente determinata di un dato capitale per poter cogliere gli aspetti "generali”, presenti in ogni tipo di capitale. L'altro livello teorico concerne la circolazione del "capitale complessivo” della società. Vedremo anche come il processo della circolazione determini forme analitiche particolari come quelle di "capitale fisso” e "capitale circolante”.

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