La tutela della privacy nella pubblica amministrazione

La sicurezza nel trattamento dei dati personali e la loro protezione è un tema di grande attualità. Per rendersene conto basta effettuare una ricerca in internet con un comune motore di ricerca. Ci sono quasi settecentomila pagine in italiano dedicate all'argomento e almeno un centinaio di notizie al mese sulle testate giornalistiche on line. Questa sensibilità è da collegare a quella relativa alla tutela delle libertà personali e ai principi democratici su cui si basa il nostro ordinamento. Tale interesse è cresciuto notevolmente nel corso dell'ultimo decennio, anche alla luce dei progressi tecnologici. Oggi è tecnicamente possibile localizzare il luogo dove si trova una persona utilizzando i segnali dei diffusissimi telefoni mobili, le tracce lasciate da bancomat e carte di credito, i navigatori satellitari. Le carte di fedeltà distribuite ai clienti dei supermercati, le casse che leggono i codici a barre e le c.d. etichette intelligenti (RFID) consentono tecnicamente la schedatura dei gusti e delle abitudini dei consumatori. Inoltre, è tecnicamente possibile usare parti del corpo come chiavi di accesso, procedura che negli Stati Uniti coinvolge già un milione di cittadini. Infine, i sistemi di controllo provvisti di telecamere sono sempre più diffusi e sempre meno costosi. Anche l'avvento della televisione digitale, che sarà utilizzata anche dalla pubblica amministrazione, consente la registrazione di numerose informazioni relative agli utenti. Tutte queste soluzioni tecnologiche hanno bisogno di una precisa regolamentazione. Da un lato è necessario consentirne l'utilizzo, dall'altro è giusto porre dei divieti per scopi o attività che si rilevano dannose della dignità delle persone. La pubblica amministrazione è sempre più coinvolta in questo processo di informatizzazione ed evoluzione tecnologica. E sarebbe grave se non fosse così! Ma per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, la P.A. effettua il trattamento di innumerevoli informazioni personali, spesso di carattere sensibile. Basti pensare ai servizi sociali, educativi, anagrafici, sportivi. Questa tesi si sviluppa in due parti. La prima è dedicata all'analisi della normativa attualmente vigente in Italia, il codice in materia di protezione dei dati personali, confrontata con quelle precedenti e con la direttiva 95/46/CE. In questa prima parte sono chiarite anche le definizioni di dati personali, dei soggetti coinvolti nel trattamento e si fa accenno allo sviluppo della rete di comunicazione della P.A. La seconda parte riguarda la tutela dei dati personali. Sono analizzati gli obblighi a cui la pubblica amministrazione deve sottostare per effettuare il trattamento in modo legittimo distinguendo tra dati "comuni” e informazioni sensibili, in modo particolare in riferimento alle funzioni istituzionali ma senza tralasciare la notificazione al garante e l'informativa all'interessato. Inoltre, sono dettagliati i divieti previsti dal codice e le forme di tutela a disposizione dei cittadini. Tra le fonti utilizzate, oltre a quelle di carattere normativo e dottrinale, è fatto uso di un centinaio di atti e provvedimenti dell'autorità garante. Per effettuare il confronto col diritto comunitario sono stati utilizzati due studi in lingua inglese della Commissione Europea.