Sostenibilità ambientale e benessere animale

L’avvio della sostenibilità come spinta sociale rivoluzionaria avviene a cavallo tra gli anni 60’ e 70’ del secolo scorso. Così, grazie a diversi contributi, la relazione tra sviluppo economico e degrado ambientale entra dell’agenda della Nazioni Unite. La prima tappa storicamente importante è la conferenza dell’ONU svoltasi a Stoccolma nel 1972. Il concetto di sviluppo sostenibile venne elaborato poi dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo sulla base di due elementi fondamentali: l’ambiente quale dimensione essenziale dello sviluppo economico e la responsabilità intergenerazionale nell’uso delle risorse. Negli anni il mondo si è sempre più attivato rispetto la causa climatica, e attualmente L’Unione Europea ne è il leader. L’11 dicembre 2019 fu presentata dalla commissione Von der Leyen il Green deal europeo, una strategia di crescita sostenibile e inclusiva mirata ad avviare l’UE sulla strada di una transizione verde. Le iniziative sono tese a ridurre le emissioni di CO2 e il riscaldamento climatico, tutelare la biodiversità e proteggere la salute umana, animale e vegetale e, congiuntamente, a favorire la crescita economica, individuare nuovi settori di investimento e aumentare la ricchezza e il benessere sociale generale. Il principale obiettivo è quello di far sì che nel 2050 il continente europeo diventi il primo a impatto climatico zero, in cui la crescita economica sarà dissociata dall’uso delle risorse. Con specifico riguardo alla questione alimentare, la commissione ha presentato nel maggio 2020 un’apposita strategia, la Farm to fork strategy, avente l’obiettivo di rendere il cibo europeo, già noto per essere sicuro e di qualità, anche il riferimento mondiale per la sostenibilità. Anche rispetto la preservazione della biodiversità la commissione ha redatto un’apposita strategia volta a rispristinare il capitale naturale europeo. Per raggiungere gli obiettivi prefissati vi sono ingenti esigenze di investimenti e finanziamenti che coinvolgono sia il settore privato sia quello pubblico. La strategia Farm to fork è il piano decennale e lo strumento di attuazione per realizzare e guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, congiuntamente con il sostegno della politica agricola comune. Tra gli obiettivi si segnala, in particolare, l’istituzione di un quadro per un sistema alimentare sostenibile entro la fine del 2023 e un piano d’emergenza garante della sicurezza alimentare (Food security). La produzione, la trasformazione, la vendita al dettaglio, l’imballaggio e il trasporto di prodotti alimentari inficiano enormemente sull’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, sulle emissioni di gas a effetto serra e sulla resilienza della biodiversità. La strategia intende guidare la transizione attraverso la riduzione della dipendenza da pesticidi, antimicrobici, e dall’eccesso di fertilizzanti, l’incremento dell’agricoltura biologica, il miglioramento del benessere degli animali e il ripristino della biodiversità. L’ultima parte del lavoro si focalizza sul tema del benessere degli animali, riguardo al quale la commissione si propone di valutare e revisionare la normativa, compresa quella sul trasporto e sulla loro macellazione.