I depositi IVA di Guido Silvestri

I depositi IVA

Tipologia:

Tesi vecchio ordinamento

Anno accademico:

2000/2001

Relatore:
Lorenzo De Angelis
Corso:

Scienze dell’Amministrazione

Cattedra:

Diritto tributario

Lingua:
Italiano
Pagine:
415
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.62 Mb

Descrizione I depositi IVA

Nel presente lavoro viene affrontata l'evoluzione del sistema doganale italiano, comunitario ed extracomunitario attraverso le leggi che si sono susseguite negli ultimi anni; inoltre, vedremo i vantaggi dei nuovi depositi e le norme fondamentali da cui i depositi i.v.a. saranno disciplinati. Le dogane, in passato, erano molto dipendenti dai dazi, essendo l’economia dei Paesi europei protezionistica, al fine di favorire le industrie nazionali. Oggi, con l’istituzione dell'U.e., la politica è cambiata radicalmente permettendo una maggiore possibilità di transito e vendita delle merci. La legge 18 febbraio 1997, n. 28, tra le altre novità che ha introdotto nel sistema dell’i.v.a. intracomunitaria, ha, finalmente, con oltre un anno di ritardo, dato il via libera formale all'istituzione di depositi fiscali i.v.a. Tali depositi, che si affiancano a quelli doganali, consentono agli operatori della logistica, e non solo a loro, di introdurre, custodire e sottoporre a lavorazione, senza pagamento dell’imposta, beni nazionali e comunitari, a condizione che gli stessi non siano destinati alla vendita al dettaglio, all'interno dei depositi stessi. La regolamentazione dei suddetti depositi fiscali viene sancita, almeno nelle sue linee essenziali, dall'art. 50-bis del d.l. n.331/1993. Questa norma, introdotta appunto dal provvedimento del 1997, da una parte stabilisce le regole relative all’istituzione e alla gestione dei depositi e dall’altra rinvia ad appositi decreti la previsione di disposizioni di dettaglio afferenti agli obblighi contabili e amministrativi a cui i depositi stessi sono sottoposti. La specifica normativa è stata introdotta, in particolare, per evitare che merci di provenienza comunitaria siano assoggettate a un regime più sfavorevole rispetto a merci provenienti da Paesi terzi. In effetti, prima della legge n.28/1997, sussisteva una vera e propria sperequazione tra le merci di provenienza comunitaria, la cui introduzione nel territorio dello Stato comportava, generalmente, un acquisto comunitario soggetto ad i.v.a., e le merci di provenienza extracomunitaria, che potevano essere introdotte in depositi doganali, con conseguente esclusione dal pagamento dell’i.v.a.

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