Isabella Canali Andreini comica gelosa (1567-1604)
- Tipologia:
Tesi di Laurea di primo livello
- Anno accademico:
2009/2010
- Relatore:
- Leonardo Spinelli
- Facoltà:
Lettere e Filosofia
- Corso:
Lettere moderne
- Cattedra:
Storia del teatro
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 55
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 1.54 Mb
Descrizione Isabella Canali Andreini comica gelosa (1567-1604)
Se come attrice l'aveva aiutata l'esercizio attento della virtù, come donna volle affidare le sue memorie al mestiere della scrittura. Isabella divenne ben presto un mito, creazione fortemente voluta dalla medesima e dalla cerchia di sostenitori, alimentata da una moderna strategia di autopromozione. Isabella sceglie la strada delle lettere come antidoto efficace contro il passare del tempo (che dopo di noi nulla resta), antidoto contro la labilità propria del mestiere dell'attore, antidoto contro la debolezza toccatale in sorte in quanto donna; la sua vita fu strategia. Isabella prevedeva la totale interazione tra scrittura, palcoscenico e vita, la conquista della leggittimazione sociale, il conseguimento della fama, del successo letterario da parte di un'esponente della commedia dell'arte. Reazione contro il destino che condannava l'arte dell'attore a non lasciare memoria di sé e, in secondo luogo, la necessità di imporre un'immagine forte e virtuosa a quanti accusavano i comici di indecenza. Isabella coinvolgeva il pubblico su due piani: letterario, proponendo al mondo dei colti l'idea di una donna letterata capace di interagire alla pari con le grandi personalità del tempo; iconografico, usando le immagini per creare nel pubblico un'icona sublimata di sé in veste di attrice, moglie e madre.