Danni da mobbing e tutela della persona di Stefano Civitelli

Danni da mobbing e tutela della persona

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2008/2009

Relatore:
Silvana Sciarra
Corso:

Giurisprudenza

Cattedra:

Diritto del lavoro e diritto sociale europeo

Lingua:
Italiano
Pagine:
197
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
2.46 Mb

Descrizione Danni da mobbing e tutela della persona

La tutela del lavoratore quale "persona” implicata nel ciclo produttivo di un'impresa ha costituito da sempre una priorità per il legislatore. L'acquisizione di tale dato al patrimonio culturale comune è stata favorita dagli interventi legislativi succedutisi a partire dagli anni '60, che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo dell'attuale articolato sistema di tutela della persona del lavoratore. Tale legislazione è ispirata alla ratio di affermazione della preminenza del lavoratore, in quanto persona, rispetto alle esigenze aziendali e si caratterizza per l'attribuzione di una serie di diritti in capo ai lavoratori, cui corrispondono altrettanti doveri del datore di lavoro. In tempi più recenti, inoltre, si registra un'ulteriore tendenza verso lo spostamento del baricentro dell'attenzione dalla tutela della salute psicofisica del lavoratore alla tutela della sua dignità e personalità morale. In tale senso, infatti, il moderno diritto del lavoro ha scelto di valorizzare i beni della persona che sono implicati nel rapporto di lavoro affermandone l'irriducibilità alla logica dello scambio economico. Proprio in tale quadro si inserisce il dibattito dottrinale e giurisprudenziale intorno al riconoscimento giuridico del fenomeno del mobbing. L'esigenza di un siffatto riconoscimento è sorta approssimativamente nell'ultimo decennio, non tanto perché il mobbing è un elemento di novità dell'epoca moderna – rispecchiando, piuttosto, un certo grado di conflittualità "fisiologica” propria del mondo del lavoro che può pacificamente portare a ritenere che sia sempre esistito – ma perché le recenti tendenze dell'economia mondiale costituiscono terreno fertile per lo sviluppo del fenomeno in questione e perché è tipica caratteristica della moderna società una rinnovata sensibilità verso istanze di protezione della persona del lavoratore, considerata nella sua interezza e complessità, che comporta una piena presa di consapevolezza della gravità del mobbing da parte della coscienza collettiva. L'affannosa ricerca di un posto di lavoro stabile e remunerativo da parte dei prestatori di lavoro e l'incessante ricerca del profitto aziendale da parte dei datori di lavoro costituiscono il leitmotiv dell'uomo del ventunesimo secolo. In tale contesto le pratiche di mobbing sono destinate a raggiungere livelli decisamente preoccupanti se gli operatori giuridici non forniscono adeguati strumenti di tutela alle vittime, al fine della repressione e prevenzione del fenomeno. Tornando al tema della riconoscibilità giuridica del mobbing, si possono ridurre i problemi della questione a tre fondamentali domande: in primo luogo, occorre chiedersi se la nozione di mobbing, nata all'interno delle scienze sociologiche e psichiatriche, possa essere recepita nell'ordinamento giuridico assumendo dignità giuridica e, se sì, quale norma di diritto positivo può autorizzare tale operazione interpretativa; in secondo luogo, ove si ammetta la rilevanza giuridica del fenomeno, occorre interrogarsi su quali siano i confini di tale nuovo istituto giuridico fonte di responsabilità, ossia quale sia il significato giuridicamente rilevante del mobbing e se tale significato apporti un reale vantaggio (rectius un "valore aggiunto”) per la tutela del lavoratore; in terzo luogo, infine, occorre domandarsi quale tipo di responsabilità possa correttamente discendere da un fatto di mobbing, quale tipologia di danno sia effettivamente risarcibile e quali siano i limiti connessi all'applicazione della mera tutela risarcitoria. In quest'ultima prospettiva, il tema del mobbing si inserisce nel dibattito sulle nuove frontiere della responsabilità civile e sulla risarcibilità nei "nuovi danni” alla persona. Lo studio che si propone è finalizzato a far ottenere al lettore un quadro il più possibile completo della questione riguardante il riconoscimento giuridico di quel particolare fenomeno sociale che è il mobbing. L'esame che verrà svolto si pone nella duplice prospettiva, da un lato, di fornire uno sguardo sulla situazione giuridico-normativa complessiva riguardante la fattispecie di mobbing e, dall'altro, di indicare quelle che sono le conseguenze giuridiche e i rimedi attivabili che, allo stato del diritto, possono discendere da siffatto fenomeno. In tal senso, l'elaborato può essere suddiviso in due parti generali: la prima, costituita sostanzialmente dal primo capitolo, nella quale si effettua un'analisi prima sociologica e poi giuridica sul fenomeno e la nozione di mobbing (ripercorrendo così i passi dell'iter scientifico, prima sociologico e solo recentemente giuridico, che ha studiato il mobbing); la seconda, costituita dai capitoli successivi, fa proprio il dato di fatto del riconoscimento giuridico del fenomeno del mobbing.

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